Conferenza stampa alla sede nazionale della Fiom-Cgil di Roma per presentare l”assemblea nazionale del 15 febbraio che si terrà a Bologna in nome dei diritti sindacali. I delegati Fiom scendono in piazza contro l’accordo interconfederale siglato il 10 gennaio scorso anche dalla Cgil sulla rappresentanza nelle fabbriche. “Questo testo limita il diritto allo sciopero, al dissenso, noi lo contestiamo sia nel merito sia per il metodo antidemocratico con cui è stato imposto, nessuno ha ascoltato i lavoratori, chiediamo un referendum che coinvolga gli interessati” affermano i delegati. “C’è un problema di deriva democratica anche nel sindacato, Susanna Camusso personalmente non mi rappresenta più” afferma il delegato Antonio Maiorano. “Non è questione di chiedere o meno le dimissioni del nostro segretario generale, ma di democrazia, il sindacato sta imboccando una strada diversa da quella che è la sua tradizione storica, negare i diritti in base alla firma o meno di un accordo è qualcosa di incostituzionale – aggiunge Ciro D’Alessio, delegato Fiom di Pomigliano che chiosa – non siamo una minoranza, dietro Maurizio Landini ci sono milioni di lavoratori che se ben informati saranno dalla nostra parte”  di Irene Buscemi

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