Non è necessario essere profeti per capire come gira il fumo quando ad appiccare il fuoco sono proprio quelli che dovrebbero spegnerlo.

Sono passate appena due settimane da quando ho scritto, a distanza di soli tre giorni l’uno dall’altro, i seguenti due articoli su Renzi neo segretario del Partito Democratico italiano:

Italicum, basta giocare con la democrazia. Al primo posto mettiamo i cittadini / Per Renzi quella di ieri non è Caporetto, è Adua!.

Ho indovinato tutto. Il Partito Democratico, che aveva appena conquistato un buon vantaggio su tutti i suoi avversari politici grazie al successo popolare delle primarie, ha bruciato tutto in un colpo quel vantaggio (pagando anche tanto di interessi!), grazie anche alla stucchevole risposta che Renzi ha dato a chi gli rimproverava l’accordo con Berlusconi.

Ha detto in televisione: “Con chi dovevo parlare? È colpa mia se è lui il leader di Forza Italia?”

E questa sarebbe la risposta del nuovo “genio” del centrosinistra italiano? Una simile sciocchezza politica poteva essere perdonata solo ad un allievo della scuola elementare, non ad uno che si appresta a guidare il partito di maggioranza relativa italiano.

Certo che non è colpa sua, però non doveva essere lui a dargli la mano per farlo uscire dalla fossa. Se proprio avesse ritenuto indispensabile fare un accordo con FI per fare le riforme utili al Paese (cosa di cui non c’è però traccia nel suo programma immediato), doveva usare il suo vantaggio strategico per pretendere di avere un interlocutore con le carte in regola (e con la fedina penale pulita!). Lo avrebbe ottenuto, perché FI ha lo stesso suo interesse a fare le riforme che lui propone (mi sembra palese!). Comunque, in caso contrario, aveva ottime carte per tenere Berlusconi a “bagnomaria” all’infinito.

Ma Renzi aveva fretta! Di fare che cosa? Di fare l’Italicum (o neo-porcellicum che dir si voglia)!

L’Italicum? E cosa c’è dentro a quella proposta, sciagurata persino nel nome, che ricorda tristemente gli anni delle bombe e delle stragi?

Niente che interessi veramente alla popolazione. Solo poche cose che servono solo a loro, i manovratori del carrozzone, per continuare a prosperare senza dover fare troppa fatica.

Nelle proposte dell’Italicum c’è tutto quello che una mente perversa può fare per dare al sistema partitocratico una facciata nuova senza includere alcuna seria modifica in senso veramente democratico. Per esempio, Renzi dice che il sistema bicamerale perfetto è uno sperpero inutile. Però non si sogna certo di venirlo a dire qui negli Usa, dato che qui funziona benissimo e nessuno lo contesta. I partiti litigano? Certo. È normale. Perché la funzione dei politici (pagati molto bene) è proprio quella di rappresentare alcuni interessi, e per farlo devono “litigare” con quelli che rappresentano gli interessi diversi. Questa è la democrazia. Non lo sapevano quando sono entrati a fare politica?

Invece loro vogliono tutte le scorciatoie per loro, per fare meno fatica a stare al potere e nei privilegi, lavorando il meno possibile. Così potranno dedicare tutto il loro tempo a tagliare i nastri e a fare esibizione della loro abilità dialettica nei vari salotti televisivi diventati ormai il loro unico vero lavoro. I più bravi non sono quelli che sanno amministrare bene il Paese, sono quelli che sanno infinocchiare meglio la gente.

Ma Renzi non si ferma davanti a niente. Lui ha fretta. E adesso si è messo in rotta di collisione persino col suo presidente del consiglio (del suo stesso partito!).

Lo avete sentito dire qualcosa in difesa del “welfare state”, delle fabbriche che chiudono, della crisi che si allarga sempre di più in tutto il mondo (nonostante le dichiarazioni ottimistiche strumentali)? Macché, solo l’Italicum e qualche altra alchimia partitocratica per gestire più agevolmente il potere. (Sorprende qualcuno che su queste cose si trovi perfettamente d’accordo con Berlusconi?).

Il suo obbiettivo adesso dovrebbe essere chiaro a tutti: la poltrona di Palazzo Chigi!

Una volta si sarebbe chiamata ambizione sfrenata. Ma lui no, Renzi è moderno. Per lui è semplicemente pragmatismo!

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