Un tempo fu granaio inesauribile di voti per il centrodestra, sensibilissima agli slogan di Arcore, fino ad arrivare all’exploit delle politiche 2001, quando tutti i 61 collegi siciliani finirono a Silvio Berlusconi. Sarà per questo che l’ex premier oggi decaduto sta puntando sulla Sicilia per rilanciare il suo nuovo, vecchio soggetto politico: Forza Italia. E dato che a ideare il partito di B. fu il palermitano Marcello Dell’Utri, e proprio in Sicilia che Forza Italia raddoppia, anzi si triplica. All’Assemblea Regionale Siciliana, infatti, i gruppi parlamentari che si richiamano al partito dell’ex premier condannato per frode fiscale sono ben tre: melius abundare quam deficere.

Da una parte c’è il gruppo di Forza Italia ufficiale, quello nato dalla frammentazione del gruppo Pdl, guidato dal deputato Marco Falcone e che annovera tra le sue fila altri quattro deputati. Poi ci sono gli uomini di Gianfranco Micciché e di Saverio Romano, che avevano annunciato di voler sciogliere i loro partitini dentro Forza Italia. Ecco quindi che anche il gruppo Grande Sud – Cantiere Popolare ha aggiunto alla sua già doppia denominazione le due paroline magiche: Forza Italia. Micciché e Romano portano alla corte di B. tre deputati regionali, dato il quarto onorevole iscritto al gruppo, Michele Cimino, un tempo fedelissimo di Micciché, si è da tempo avvicinato al governatore Rosario Crocetta. In cammino verso Arcore c’è anche Nello Musumeci, candidato governatore sconfitto alle elezioni, che porta in dote a Berlusconi il suo gruppo parlamentare con tre deputati: da oggi si chiamerà “Lista Musumeci – Forza Italia”.

La domanda è lecita: perché tutti gli undici berlusconiani rimasti a Palazzo dei Normanni non formavano un unico gruppo di Forza Italia? “Ci stiamo lavorando – dice Marco Falcone – lei sa che la Lista Musumeci, per esempio, è quella che fa capo alla Destra, bisognerà quindi aspettare che il vertice del loro partito, che si sta muovendo verso di noi. Spero presto di avere un unico gruppo di Forza Italia, molto più corposo di quello attuale”. Nel frattempo però ai tre gruppi parlamentari forzisti corrispondono tre diverse strutture, risalenti alle vecchie formazioni, con uffici, dipendenti e prerogative. Nonostante si rifacciano tutti a Forza Italia i tre gruppi sono autonomi, come autonomi e triplicati sono i fondi garantiti dall’Ars. Senza considerare i benefit come il bonus di millecento euro garantito ogni mese per ognuno dei tre capigruppo di Forza Italia. Che in Sicilia è una e trina. Anzi quattrina.

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