Siamo nell’epoca dell’informazione ma da quanto risulta da diversi rapporti, l’ultimo quello OCSE sulla cultura degli europei, noi italiani restiamo un popolo fondamentalmente poco colto. Se un secolo fa l’ignoranza derivava dalla mancanza di informazioni, oggi la causa è spesso l’opposto: l’eccesso di informazioni. I media (nei quali ormai va incluso internet) fanno una grande fatica a separare l’informazione corretta da quella sbagliata (non sempre in buonafede), nel distinguere la realtà dalle bufale e spesso sono costretti essi stessi ad esagerare o esaltare una notizia insignificante per attirare l’attenzione, perché molti media vivono di contatti più che di credibilità, diffondono così con enorme leggerezza e superficialità informazioni che possono diventare vere trappole per gli ingenui, perché in mezzo a tutto questo ci sono proprio i lettori.

Ma se una sciocchezza è poco importante in tema di svago o quando si parla di sport, parlando di salute può diventare un pericolo e diffondersi con il passaparola in pochissimo tempo. Per lo stesso motivo, quando qualcuno prova a spiegare il punto di vista della scienza su un tema di salute, non trova subito orecchie pronte ad ascoltarlo o ringraziamenti per le spiegazioni ma spesso diffidenza, disinteresse. Forse perché la scienza bisogna saperla raccontare, forse perché per attirare l’interesse del cittadino bisogna mostrarne il fascino e la bellezza, spesso lo scienziato non sa nulla di comunicazione, insomma, non c’è una risposta definitiva. Eppure la cultura è ricchezza, conoscere è sapienza e sapere che i nostri figli vivranno in un mondo di consapevolezza è un augurio che si scontra con la paura di una generazione allevata tra superstizioni, credenze, bugie. Un ritorno al medio evo non sarebbe una conquista ma una sconfitta per tutti.

Quando ho spiegato proprio in questa pagine che in un granulo omeopatico (dalla 12CH) c’è solo zucchero (nessuno può smentire questa affermazione, che non è mia ma è “ovvia” e si basa su leggi fisiche consolidate) si è scatenato il pandemonio ed addirittura una società di medici si disse indignata, salvo rifiutare di dimostrarmi dove avessi sbagliato. Quando, sempre da queste pagine, raccontai l’origine della leggenda che vuole i vaccini come causa dell’autismo (leggenda dura a morire), suscitai reazioni incontrollate, isteriche. Eppure oltre le reazioni rabbiose nessuno mai, in questi come in altri argomenti, ha portato dati, prove, numeri che smentissero quello che scrivevo (e che, ripeto, non ho “inventato” io ma sono i risultati di studi ed impegno di centinaia di studiosi, padri della nostro cultura, quella che ci permette di vivere), si trattava insomma di una sorta di “guerra santa”, uno scontro di principio, una sorta di fede e questa, si sa, è incrollabile, anche davanti ai dati più precisi ed oggettivi.

Per raccontare queste ed altre bugie sulla salute, da tempo scrivo su internet, ma adesso tutto il mio lavoro (che dura da cinque anni) finisce in un libro. Si chiama “Salute e Bugie” ed è edito da Chiarelettere. Parlo di falsa medicina, pseudoscienza, racconto le frodi più comuni su internet come in farmacia. Può stupire che esistono guaritori che dicono di guarire dal cancro con il bicarbonato o con la forza della mente, può fare inorridire che c’è gente che crede ai santoni che fanno promesse impossibili ma forse è ancora più curioso riflettere sul fatto che anche in farmacia troviamo prodotti inutili: dagli integratori, alle vitamine, i dimagranti e gli anticalvizie.

Siamo dipendenti dalle “pillole”? No, siamo in realtà vittime della pubblicità, sia che essa provenga da una seria azienda farmaceutica, sia provenga da un oscuro ciarlatano che vive nei meandri del web, da un lato l’azienda seria ed ufficiale che ci fa credere di poter dimagrire di notte con una compressa, dall’altro il ciarlatano senza scrupoli che sussurra al malcapitato di turno che lui ha trovato la cura per tutte le malattie ma, incredibile, anche in ospedali pubblici si trovano pseudocure segrete e non provate, come dimostra il recente caso Stamina.

Racconto anche di grandi errori della medicina, come il caso Talidomide che coinvolse tutta l’Europa, Italia compresa o di quello che successe a Tuskegee. Infine una lunga lista di ciarlatani che (tutti, nessuno escluso) dicono di aver trovato la cura sicura per il cancro, guariscono centinaia di persone e non vogliono soldi, anzi, dicono di non volere soldi, ma poi se li prendono volentieri e con gli interessi. Curiosa la storia di uno di questi guaritori, dopo una vita passata a spillare denaro ai malati consigliando il suo metodo ed invitandoli a non andare in ospedale, quando fu il suo momento (la donna si ammalò di tumore), corse subito in ospedale senza pensare minimamente di curarsi con il metodo che aveva venduto per anni come “cura completa per i tumori”, ma era troppo tardi, la malattia era avanzata. Il suo macchinario (fasullo) per la diagnosi di tumore non gli aveva diagnosticato niente. Incoerente e stupida, ma finché si gioca con la propria pelle potrebbe pure andare bene, il problema è quando si fa credere al prossimo di possedere poteri speciali che consentano ad uno sconosciuto di curare il mondo. Questa ed altre storie nel mio primo libro, “Salute e Bugie”. Chissà se spiegando la ciarlataneria, da qualsiasi parte essa provenga, gradualmente in Italia non si arrivi a nuove consapevolezze, perché come dico nel libro, la vera libertà di scelta e di cura è solo cosciente, consapevole ed informata, ne va della salute di tutti noi, il contrario significa vivere nella gabbia della superstizione, che significa giocare alla roulette russa con la nostra vita. 

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