Gli esodati che hanno effettivamente ottenuto la liquidazione della pensione sono 33.147 a fronte di 162.147 posizioni salvaguardate con 5 differenti provvedimenti. E’ quanto riporta l’Adnkronos che cita un rapporto dell’Inps sulle operazioni di salvaguardia che fa il punto della situazione al 20 gennaio scorso. Le posizioni certificate dall’Istituto di previdenza alla data del 20 gennaio sono nel complesso 82.458 di cui 62.383 relative alla prima salvaguardia che prevede la copertura di 65.000 posizioni, 14.450 alla seconda salvaguardia, che prevede 55.000 coperture e 5.625 alla terza che prevede 10.130 coperture.

Quanto alle ultime due salvaguardie per 32.000 coperture complessive il rapporto precisa che per la quarta relativa a 9.000 coperture è in corso la presentazione alle direzioni territoriali del lavoro delle istanze degli interessati, con termini di scadenza fissati al 26 e 27 febbraio a seconda della categoria di appartenenza. Le attività di certificazione saranno concluse entro giugno 2014. Per la quinta salvaguardia relativa a 23.000 posizioni deve ancora essere pubblicato il decreto interministeriale di attuazione. L’Inps prevede comunque che le attività di certificazione saranno concluse entro il 2014.

Il rapporto analizza nel dettaglio la tipologia dei lavoratori salvaguardati e il relativo anno di decorrenza della pensione limitatamente alle 82.458 posizioni certificate, di cui 33.147 già liquidate. Nel dettaglio quanto all’anno di decorrenza nel 2013 sono stati certificati 35.594 esodati, nel 2014 sono previsti 23.294, nel 2015 altri 13.488. A seguire 5.902 andranno in pensione nel 2016, mentre 2.474 nel 2017. Tra i già certificati ve ne sono 76 che andranno in pensione nel 2020, 7 nel 2021 e 1 addirittura nel 2022.

Quanto alla provenienza degli esodati già certificati la gran parte (35.139) vengono dalla mobilità ordinaria, seguono i lavoratori dei fondi di di solidarietà con 18.795 esodati, i prosecutori volontari con 16.741 esodati, i lavoratori cessati con 7.180 esodati, la mobilità lunga con 3.202 esodati, gli esonerati (1.226), i congedati per assistenza figli (98) e i prosecutori volontari dopo la mobilità (77).

Al di là del lavoro di ricognizione fatto dall’Inps restano delle posizioni che la riforma Fornero ha lasciato senza lavoro e senza pensione. La commissione lavoro della Camera ha formulato un’ipotesi di soluzione condivisa da tutti i partiti e la presidente della Camera Laura Boldrini ha annunciato che il testo proposto dalla commissione sarà esaminato dalll’aula entro il mese di marzo.

“Rispetto ai primi tre contingenti salvaguardati che ammontano a 130.000 esodati – ha detto il presidente della commissione lavoro Cesare Damiano all’Adnkronos – sono state liquidate 33.000 pensioni. C’è una sproporzione. Perciò abbiamo chiesto all’Inps un monitoraggio costante con una relazione trimestrale. Intanto la commissione ha formulato una proposta che affronta in modo risolutivo il problema eliminando alcuni paletti della riforma e aggiustando alcune date. Viene così consentito a chi ha maturato i requisiti di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma Fornero. A questo punto l’auspicio è che il governo ci metta le risorse necessarie e che tutto il Parlamento faccia propria la proposta della commissione che non riguarda nuove famiglie di esodati da salvare, ma interviene con criteri generali e omogenei per risolvere definitivamente il problema”.

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