La Virginia reintroduce la sedia elettrica. La Camera dello Stato Usa ha già votato la legge che riforma la pena capitale. Il Senato lo farà entro la fine della settimana e gli otto condannati in attesa di essere messi a morte in Virginia potrebbero essere costretti a salire sulla sedia elettrica. La scelta dei legislatori di questo Stato del Sud americano dipende in larga misura dalla penuria dei componenti necessari alla preparazione dell’iniezione letale. “Stiamo finendo le scorte”, ha spiegato Debra Gardner, vice direttore del Department of corrections della Virginia. La Gardner non prende posizione sulla reintroduzione ma spiega comunque che il metodo provoca “bruciature minime, che si notano a fatica”. 

Il caso della Virginia non è isolato. Le aziende europee si rifiutano di vendere agli Stati Uniti medicinali che possano essere utilizzati per le iniezioni letali e così ha fatto anche Hospira, una società americana che produceva il Pentotal (barbiturico presente in tutti i cocktail di morte nelle prigioni Usa) nella fabbrica di Liscate, vicino a Milano. Hospira ha annunciato nel 2011 la sospensione della produzione di sodio tiopentale “in quanto non possiamo evitare che esso venga utilizzato nei casi di pena di morte”. Il risultato è stato il rapido esaurimento delle scorte e la sempre maggior difficoltà a eseguire la condanna a morte dei condannati. 

Ogni Stato ha cercato di correre ai ripari in modi diversi. Proprio la Virginia, nel luglio scorso, ha deciso di sostituire il rocuronio bromuro al pancuronio, ormai difficilmente rintracciabile sul mercato Usa (entrambi sono dei bloccanti neuromuscolari). Anche altri Stati – Texas, Georgia, Ohio, Missouri, quelli dove la pena di morte è più diffusa – hanno alla fine deciso di propendere per la messa a morte dei condannati attraverso una sola sostanza: un sedativo che sino a qualche anno fa era utilizzato come primo passo per uccidere viene ora somministrato in dosi massicce per provocare la morte immediata. 

Il fatto è che l’uso di nuovi medicinali ha provocato le stesse proteste del passato e messo di nuovo in difficoltà le aziende farmaceutiche. Senza contare che l’utilizzo di sostanze al di fuori di protocolli chiari ha avuto effetti disastrosi. Il 16 gennaio scorso Dennis McGuire è stato messo a morte in un carcere dell’Ohio con un cocktail di midazolam e di idromorfone. Ci sono voluti 25 minuti prima che il suo cuore si fermasse e, secondo i suoi avvocati e i testimoni presenti, McGuire sarebbe morto tra atroci sofferenze. L’Ohio aveva optato per le due sostanze dopo l’esaurimento delle scorte di Pentotal.  

Di qui quindi la decisione della Virginia. Sinora la sedie elettrica era uno strumento di morte che il condannato poteva scegliere, ma che lo Stato non poteva imporre. Con la nuova legge le autorità della Virginia avranno invece il diritto di uccidere il condannato attraverso elettrocuzione – nel caso di mancanza delle sostanze necessarie all’iniezione letale.

L’ultimo caso di “imposizione” della sedia elettrica a un condannato è stato in Alabama, nel 2002, con l’uccisione di Lynda Block, una militante anti-governativa che aveva ucciso un poliziotto. La Virginia, dalla reintroduzione della pena capitale negli Stati Uniti nel 1976, ha messo a morte 110 persone. Soltanto il Texas ha ucciso di più. In totale sono otto gli Stati Usa che ritengono ancora legale l’elettrocuzione.

Se la sedia elettrica fosse un metodo di morte ‘umano’, non sarebbe stata bandita quasi ovunque”, ha detto Deborah Denno, che insegna legge alla Fordham University. La Denno ha fatto notare che l’iniezione letale è stata introdotta proprio per ovviare all’inumanità dell’elettrocuzione (che a sua volta aveva sostituito l’impiccagione, ndr).

La scelta della Virginia è destinata dunque a rinfocolare le polemiche attorno a un tema su cui negli ultimi anni si è registrato un sostanziale cambiamento di orientamento nell’opinione pubblica. La maggioranza degli americani – il 62% secondo un sondaggio del Pew research center del 2011 – continua a essere a favore della pena di morte, ma il numero è in rapida discesa. Era il 78% nel 1996.  

I costi economici della pena capitale, le cifre che dicono che la condanna a morte non porta a una riduzione della criminalità, i tanti episodi di crudeltà e violazione dei diritti hanno inciso su questo cambiamento. La scorsa settimana un uomo in Missouri è stato strappato al telefono – dove stava parlando col suo avvocato – e messo a morte con il suo appello ancora vacante davanti alla Corte suprema. Ciò non toglie che i fautori della pena capitale continuino a studiare modi per tenere in vita un processo che appare ormai in crisi. Proprio in Missouri è in discussione una legge per la reintroduzione del plotone d’esecuzione per uccidere il condannato.

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