Servizio satirico di Saverio Raimondo, durante il talk show di approfondimento “La Gabbia” (La7) sull’annoso tema del linguaggio in politica. In particolare, il comico e blogger de ilfattoquotidiano.it affronta l’argomento degli insulti sessisti alle parlamentari del Pd. “Siamo a Montecitorio, quartiere malfamato della Capitale” – esordisce -“una sorta di ghetto, che negli anni è diventato la culla italiana dell’hip hop. Questo è il Parlamento, il punto di ritrovo dell’underground politico italiano, dove i writers s’incontrano per scrivere i decreti legge e dove i parlamentari si sfidano nelle fare di ‘freestyle’“. Passano in rassegna le immagini della rissa avvenuta giorni fa alla Camera dei Deputati e il comico spiega l’esilarante ‘test della banana’ per capire a quale gang appartiene un parlamentare. Inevitabile la menzione del deputato M5S Massimo De Rosa e dei suoi epiteti contro le deputate del Pd, ripetuti da Alessandra Moretti durante “Otto e mezzo”. Raimondo, quindi, chiama in causa e intervista la parlamentare pentastellata Paola Carinelli, le deputate Pd Giuditta Pini e Alessia Rotta, nonché il diretto interessato Massimo De Rosa, ma il comico viene prontamente fermato da Rocco Casalino, turbato dalla citazione della parola “pompino”. Inevitabile la conclusione di Raimondo, che evidenzia l’esistenza di due pesi e due misure tra gli insulti sessisti e quelli caratterizzati da appellativi come “fascista” e “mafioso”: “Da quando le pompinare sono diventate peggio dei mafiosi e dei fascisti? Lo sapete perché in Italia la parola “pompino” offende e spaventa molto di più di “fascista” e “mafioso”? Perché aveva ragione Lenny Bruce”. E viene proposto uno stralcio del film “Lenny”, dove il protagonista, interpretato da Dustin Hoffmann, afferma: “E’ la repressione di una parola quella che le dà violenza, forza, malvagità

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