Un tour senza un disco da promuovere è un tour di ancor più grande valore. Antonello Venditti fa partire da Bologna la sera del 3 febbraio 2014, dal palco del Teatro EuropaAuditorium, le sedici tappe di un live revival come “ ‘70/’80 Ritorno al futuro”: tutti concerti in cui non verranno presentate nuove canzoni o album, ma solo grandi successi del passato. “Ci sono momenti nella vita in cui il presente diventa passato ed il passato futuro”, sono state le poche parole di commento al lancio del tour da parte di Venditti, “E’ venuto il tempo in cui la mia storia torna come speranza di non vissuto a riempire la nostra vita. Dico questo perché quaranta anni passati insieme per tutti potrebbero costituire la nostra storia, ma le canzoni che l’hanno rappresentata e che proporrò sono il nostro ritorno al futuro”.

Lo spirito del film di Robert Zemeckis non c’entra nulla, semmai vige la teorizzazione di alcuni critici musicali che sostengono come dopo il cantautorato italiano anni ’70 non esista creativamente più nulla, nemmeno per gli stessi cantautori che ancora oggi di quelle melodie, di quegli accordi e ritornelli che hanno marcato in positivo la storia della musica, vivano senza più creare nuove hit di portata colta e allo stesso tempo nazionalpopolare. Venditti e Bologna, un’accoppiata che ritorna in veste pressoché inedita, se non fosse per una curiosa ricorrenza, quella del settembre 1974, 40 anni fa, quando dal palco della Festa dell’Unità il cantante romano assieme a Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Maria Monti si esibirono in concerto. Un live diventato cd nel 2001 con un solo duetto (Venditti/De Gregori), ma soprattutto con un impegno politico da parte di tutti che sembra preistoria. Venditti, ad esempio, propose una versione di A Cristo edulcorata in una serie di versi, dopo che nel gennaio 1974 la versione originale del brano antimilitarista gli aveva procurato l’accusa di vilipendio alla religione rivoltagli da un maresciallo dei carabinieri presente ad un concerto al teatro di Satiri di Roma. Parecchi decenni dopo e Venditti è comunque ancora in sella.

Un paio di accordi di “Roma Capoccia” o “Ricordati di me”, “Buona domenica” o “In questo mondo di ladri”, e subito scattano le vendite di cd e vinili come fosse 20 anni fa. Un successo trasversale che si ripete anche sul web, tanto che da parecchi anni a questa parte l’impennata di visualizzazioni e relative vendite di un brano come “Notte prima degli esami” attorno a giugno/luglio di ogni anno strabilia ancora i discografici italiani. Una figura, quella di Antonello “romano de Roma” riutilizzata perfino da Paolo Sorrentino ne La grande bellezza, dove lo si cita con nome e cognome durante un pranzo dei protagonisti e dove viene indicato, comparendo in primo piano e poi figura intera, ad un tavolo del ristorante; o ancora di più nelle frequenti polemiche tra il Venditti tifoso della squadra di calcio della capitale e le dirigenze succedutesi al comando dei giallorossi che hanno coinvolto proprio il suo inno dello scudetto, “Grazie Roma”. Brano che con l’avvento dei nuovi proprietari americani la scorsa estate il cantante aveva perfino minacciato di far ritirare dagli altoparlanti dello stadio. Il tour di Venditti toccherà le più grandi città italiane (Firenze, Napoli, Genova, Torino) in nemmeno tre mesi e avrà il suo culmine a metà percorso, l’8 e 9 marzo 2014, al PalaLottomatica di Roma, quando le due serate si trasformeranno in “una festa speciale”.

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