Il Super Bowl, in Italia, si può paragonare solo a una finale dei Mondiali di calcio quando la Nazionale è in campo. E se avete un’idea dell’attenzione cui viene seguito un tale evento, potete capire perché in America si arrivi a pagare 4 milioni di dollari per proiettare 30 secondi di spot durante il Super Bowl. Il 2 febbraio 110 milioni di americani sono rimasti incollati alla diretta tv dallo stadio di East Rutherford, in New Jersey, non solo per sapere come sarebbe andato a finire il campionato di football, ma anche per gustarsi lo spettacolo dell’intervallo (quest’anno, un concerto del cantante Bruno Mars) e le pubblicità trasmesse durante la partita. Perché non si tratta di semplici spot, ma di piccoli capolavori della pubblicità commissionati alle migliori agenzie del mondo. Quest’anno, ben tre erano pagate del neonato gruppo Fca (Fiat Chrisler automobiles), che si è quindi distinto come “l’inserzionista” più munifico: protagoniste, le americanissime Jeep Cherokee e Chrisler 200, cui s’è aggiunta, a sorpresa, la Maserati Ghibli.

Con una clip dell’agenzia Wieden+Kennedy, la Fiat ha raccontato per un minuto e mezzo la lotta dei “piccoli” contro i “giganti”: fuori di metafora, il marchio italiano aspetta che i giganti dell’auto siano così “talmente grossi da potersi appena muovere” per sferrare l’attacco. Nessuna descrizione della vettura, solo l’evocazione di un modello diverso, per pochi. La bambina che appare nella clip è la bravissima Quvenzhané Wallis, nove anni, la più giovane attrice mai candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista per il film “Re della terra selvaggia”. La sua risolutezza nel pronunciare la frase finale del video, “Usciamo lentamente dall’oscurità e andiamo all’attacco”, non farà forse far tremare le gambe ai concorrenti – principalmente Audi, Bmw, Mercedes – ma sicuramente lo spot è ben congegnato.

La Fiat ha presentato il video alla stampa come  ”l’omaggio al marchio Maserati e a tutte le persone che hanno lavorato duramente per progettare e realizzare un’auto potente e con una forte personalità in grado di  sferrare la sua offensiva contro i giganti del mondo dell’automobile“. Aggiungendo, con tono non meno lirico, che “lo spot parla dritto al cuore di tutti noi che ogni giorno lottiamo contro i problemi e gli ostacoli che incontriamo. Ciascuno contro i propri giganti. Maserati ci ricorda che lavorando con impegno, costanza, passione e dedizione non esistono ostacoli insormontabili e che tutti possiamo vincere e raggiungere i nostri obiettivi“. E gli obiettivi di Sergio Marchionne per la Maserati sono impegnativi: vendere 50.000 auto nel 2015 – anno in cui a GranTurismoGranCabrioQuattroporte e Ghibli s’aggiungerà la Suv Levante – contro le 15.400 consegnate nel 2013 (di cui 6.900 proprio negli Stati Uniti) e le 6.300 all’anno precedente. La Casa, comunque, ha annunciato di avere chiuso il 2013 con un importante portafoglio ordini, 13.000 sia per la Quattroporte sia per la Ghibli. Il manager italo-canadese vuole far crescere i marchi del lusso, in particolare Alfa Romeo e Maserati, perché garantiscono margini di guadagno tali da giustificare la produzione in Italia. C’è da sperare, soprattutto per le migliaia di operai torinesi in cassa integrazione in attesa di essere reintegrati sulle linee del nuovo polo Grugliasco-Mirafiori, che il suo sogno si realizzi davvero.

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