Da qualche tempo, in solitaria compagnia con questo giornale e pochi altri, tentiamo di richiamare l’attenzione sulla necessità di abbinare la legge elettorale con un provvedimento relativo al conflitto di interessi, alla ineleggibilità, alla, incandidabilità, ai tetti di spesa per le campagne elettorali.
Qualche lettore si domanda e domanda a cosa possa servire una legge sul conflitto di interessi ora che Berlusconi è stato condannato ed “espulso dal Senato”.

Una legge sul conflitto di interessi serve, a prescindere dal cavaliere, perché riguarda il funzionamento della democrazia e il principio di uguaglianza tra i cittadini.
A nessuno, non solo a Berlusconi o a sua figlia Marina, tanto per fare un esempio, può e deve essere consentito di svolgere una funzione politica o di governo, mantenendo il controllo dei media, in sede nazionale o locale, non a caso i piccoli berluschini si stanno moltiplicando.

La mostruosa concentrazione, nelle stesse mani, di politica, affari e controllo dei media ha destato allarme ovunque, tanto è vero che le principali istituzioni internazionali hanno più volte chiesto alla’Italia di mettere fine a questa anomalia. Questo vale non solo per la famiglia Berlusconi, ma per chiunque altro, oggi o domani, possa trovarsi nella  medesima situazione, perché le norme dovrebbero, in Italia il condizionale è obbligatorio, tutelare l’interesse generale e non il “particolare”.

In queste ore il presidente Letta ha riscoperto il tema e ha “riesumato” il convitato di pietra: il conflitto di interessi, annunciando una proposta di legge.
Con la maggioranza che si ritrova sarà quasi impossibile che possa depositare un testo serio e davvero risolutivo, tuttavia sarebbe un grave errore abbandonarsi al facile sarcasmo e ridurre il tutto alla ennesima puntata di una guerra interna al Pd.

Da Renzi ci aspettiamo una proposta che recepisca integralmente le osservazioni delle istituzioni internazionali e che spezzi alla radice il conflitto di interessi e magari allontani governi e partiti dalla gestione diretta delle Autorità di controllo e del consiglio di amministrazione della Rai. Questo sarebbe il modo migliore per rispondere all’annuncio di Letta.

Lo stesso invito vale per tutti gli altri, che bello sarebbe se si aprisse una virtuosa competizione tra Grillo, Vendola, Monti e via discorrendo per arrivare a dotare anche l’Italia di una moderna legge sul e sui conflitti di interesse. Sarebbe, per altro il modo migliore, per svelare eventuali bluff di Letta e costringere finalmente le Camere ad affrontare una metastasi che ha minato e mina le istituzioni democratiche.

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