Va in scena alle otto di sera il primo dei quattro presidi organizzati delle associazioni animaliste bolognesi davanti al Circo di Mosca parcheggiato al Parco Nord nella prima periferia di Bologna. Sono circa una 40ina gli aderenti alle varie sigle antispeciste che per un paio d’ore hanno tentato di dissuadere con cartelloni e slogan urlati al megafono coppie e famiglie che volevano entrare allo spettacolo circense delle 21. La presenza di esponenti di Lav, Bologna Animale, Lac e Anima Liberation si è verificata dopo che venerdì 17 gennaio 2013 il Tribunale Amministrativo Regionale, accogliendo l’istanza della Global Circus, coadiuvata dall’Ente Nazionale Circhi, ha sospeso l’ordinanza del Comune di Bologna del 2009 con cui veniva vietato sul territorio comunale “l’uso e l’attendamento all’interno della struttura circense, di una serie di animali elencati nell’articolo 16 del Regolamento comunale di tutela della fauna urbana”, quindi animali “esotici” come tigri, giraffe, leoni, rinoceronti, elefanti.

Dopo l’annuncio di venerdì in 24 ore sono tornati a riempire le gabbie del Circo di Mosca alcuni leoni, una tigre, un rinoceronte e gli elefanti: “E’ tutto previsto dalla legge italiana che ci tutela nel lavorare con i nostri animali che da 4 generazioni nascono da noi in cattività”, spiega uno dei proprietari del circo al fattoquotidiano.it, “poi possiamo accettare ogni tipo di critica ma non le calunnie e le bugie di chi dice che li picchiamo e sediamo, noi li trattiamo con amore. Per questo abbiamo invitato un paio di animalisti che protestano a vedere come siamo organizzati dietro le quinte del circo”.

“E’ ovvio che non stanno lì con il pungolo e il frustino mentre passiamo”, spiega una ragazza di Bologna Animale di ritorno dalla mini ispezione del disgelo tra circensi a animalisti, “sono talmente rimbambiti questi poveri animali che sembrano dei gattini. Noi vogliamo che gli animali siano liberi, altro che trattamenti che li rispettano. Tra l’altro tra i vari animali che verranno utilizzati nello spettacolo ce ne sarà uno consentito per legge anche al di là della sospensione del Tar: un gattino che, a quanto pare, andrà scena saltando in un piccolo cerchio di fuoco, parodiando i suoi parenti felini più feroci”.

Il blitz animalista al Parco Nord non ha convinto molti partecipanti a tornare sui propri passi come in passato, anche se la quantità di spettatori non supera le 100-120 unità. “Dicono che i circhi sono vuoti, ma non è vero”, proseguono i circensi, “qui a Bologna in pochi giorni abbiamo registrato migliaia di presenze e solo oggi pomeriggio quasi 500 persone. In molti vengono già con il biglietto in tasca, su Groupon i tagliandi vanno a ruba”. L’attendamento del Circo di Mosca (“siamo una nuova associazione per ora non prendiamo ancora finanziamenti dallo stato”) costa circa 6mila euro di affitto del piazzale da versare nelle casse del Comune di Bologna. Dal canto suo, l’assessore comunale alle attività produttive, Matteo Lepore, in attesa della sentenza definitiva del Tar prevista per il 10 aprile 2014, aveva dichiarato ai microfoni di Radio Città del Capo che “il Comune continuerà questa battaglia di civiltà come per il gioco d’azzardo, al di là di quello che la legge dello stato permette”.

“Auspichiamo che il Comune perseveri nella difesa dei propri atti in ogni grado di giudizio”, chiosano gli animalisti presenti al Parco Nord, “La Magistratura Superiore (Consiglio di Stato e Corte di Cassazione) ha più volte sottolineato la legittimità della regolamentazione comunale in materia, sostenendo che la funzione sociale dei circhi non rappresenta un valore assoluto, bensì relativo, da contemperare con altri valori quali la protezione ambientale e degli animali, sensibilmente accresciuti negli ultimi decenni nell’opinione pubblica. A riprova citiamo i criteri restrittivi per la detenzione di animali esotici del CITES presso il Ministero dell’Ambiente; la risoluzione del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna del marzo 2013 e il Regolamento-tipo proposto dall’Anci a tutti i Comuni per l’introduzione di tali divieti”.

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