Massima professionalità, tempi rapidi, costi bassi e tanta gentilezza. Questo in estrema sintesi il resoconto del mio breve viaggio all’interno della Sanità toscana. La breve avventura comincia venerdi 10 gennaio con una visita dal medico di famiglia. Quando entro in ambulatorio prendo il mio numerino, calcolo circa 20 minuti a paziente, vado a sbrigare le mie faccende, e quando torno l’attesa è minima.

L’orario ufficiale è ormai terminato, ma il medico non ha nessuna fretta, e mi fa una visita puntigliosa. Sta anche istruendo un giovane specializzando, e spiega ogni passaggio con dovizia di particolari. Alla fine si decide per una visita specialistica in neurologia. Tornato a casa telefono al Cup (Centro unico di prenotazione). Mi rispondono in circa 5 minuti. E mi fissano la visita per il martedì successivo. Lista di attesa: 1 giorno lavorativo.

Il martedì passo prima a pagare il ticket. Sto in fila circa 5 minuti, e alla fine sono 32 euro. Per me, che assieme a mia moglie ho il privilegio di avere due case di proprietà e due stipendi, neanche troppo bassi, non è granché.

In fila per la visita invece ci sto per ben 10 minuti. E anche a questo giro la visita è puntigliosa, la neurologa gentilissima e preparatissima. Mi rassicura, e mi prescrive un “Ecocolordoppler vasi cerebro afferenti”.

Anche a questo giro il Cup mi risponde in meno di 5 minuti. E nonostante non ci sia nessunissima urgenza, l’esame viene fissato per il mercoledi successivo. Lista di attesa: 4 giorni lavorativi.

Il mercoledi vado a pagare il ticket. Questa volta la fila proprio non c’è. La sala è piena, ma gli sportelli aperti sono 6, e il tempo d’attesa è praticamente zero. Il costo questa volta è di 48 euro. E anche a questo giro, per la mia fascia di reddito, non mi sembra granché.

In reparto l’attesa è la più lunga di tutta questa mia breve esperienza: 25 minuti (di cui ringrazio, erano due giorni che non trovavo il tempo di leggere il giornale). Quando entro mi trovo davanti quattro persone. Immagino che lo strutturato fosse uno, e gli altri specializzandi. Ma è difficile da dire, perchè avevano tutti l’aspetto di ragazzini, un bel sorriso stampato in faccia e una totale padronanza di quel marchingegno complicatissimo che stavano usando. La visita è durata 15 minuti abbondanti, che grazie a quella bella compagnia sono sembrati un attimo.

Uscendo in testa mi frullavano in ordine sparso queste considerazioni: 1) che se i neoliberisti che da anni ormai si atteggiano a guru in passato avessero contato qualcosa di più in questa bella regione rossa, oggi quest’esperienza sarebbe un racconto di fantascienza; 2) che chi fa causa al sistema sanitario senza avere in coscienza il ragionevole dubbio che l’errore di cui è stato vittima sia davvero da attribuire a imperizia e non al fatto che non siamo immortali, andrebbe esposto al pubblico ludibrio in quanto nemico del popolo; 3) che c’ho un culo enorme, non solo perché vivo a Pisa, ma anche perché nonostante non lo curi affatto per ora il mio corpo tiene botta.

Articolo Precedente

Legalizzazione droghe leggere, tuteliamo i giovani e la libertà

next
Articolo Successivo

Quando le stalker sono le amiche adolescenti

next