La Cgil esprime preoccupazione per l’applicazione all’opzione prevista per le donne fino al 2015 dell’uscita dal lavoro a 57 anni con il calcolo contributivo della finestra mobile e dell’aspettativa di vita. “E’ davvero singolare – dice il segretario confederale Vera Lamonica – che persino un meccanismo come l’opzione contributiva per le donne, fortemente penalizzante perché alle pensionate comporta una decurtazione della pensione di almeno un quarto del valore, venga sabotata e di fatto cancellata. La circolare Inps, che applica anche a questo istituto la finestra mobile e l’attesa di vita, dalla Cgil fortemente contestata all’epoca della sua emanazione, va corretta per consentire che la norma possa applicarsi fino alla sua scadenza, ovvero il 31 dicembre del 2015″.

“Mentre il ministero del Lavoro studia nuove soluzioni purtroppo per tamponare, e non risolvere, i catastrofici effetti della riforma – prosegue – sarebbe opportuno che intanto desse un indirizzo chiaro all’Inps per la correzione della circolare, come del resto chiesto anche dalla commissione lavoro della Camera“. Lamonica fa inoltre sapere che “le donne che possono accedere a questo anticipo in realtà sono poche, perché i processi di impoverimento che stanno colpendo le famiglie sono tali da non rendere possibili riduzioni così alte della pensione. Ma per coloro che vogliono farlo perché impedirlo? Perché rendere ancora più rigido e insopportabile un sistema già insostenibile di suo?”. Secondo gli ultimi dati Inps sulle pensioni liquidate alle donne con il calcolo contributivo nel complesso tra il 2009 e il febbraio 2014 sono stati liquidati con questa norma solo 17.565 trattamenti (la metà dei quali nel 2013).

Articolo Precedente

Alitalia conferma i 1.900 esuberi. Ma promette: “Nessun licenziamento”

next
Articolo Successivo

Sardegna, Bruxelles boccia gli aiuti ai traghetti Saremar

next