Mi capita di ricevere parecchie mail di giovanissimi autori. Ne ho mandate moltissime anche io, a suo tempo. A volte sono donne, immagino che siano ragazze. Mi credono fortunata, mi pensano nata ieri. “Come hai fatto a esordire? Mi dai il contatto con qualcuno che conta?” Scrivo per professione da moltissimi anni. Prima del romanzo pubblicato dalla casa editrice Laurana, avevo provato con piccole raccolte di racconti, non andavo mai da nessuna parte, non valevano granché con tutta probabilità. Ho iniziato a scrivere per lavoro che avevo più o meno vent’anni, era un quotidiano siciliano, il maggiore dell’isola. Un’anticamera infinita, forse l’ho già scritta questa cosa, non importava a nessuno del mio talento, qualora lo avessi, soltanto ai lettori, il che mi rendeva felice, ma. Mai un riconoscimento, una gratificazione, capitava persino di ritrovare i miei pezzi l’indomani con errori abominevoli, che non erano i miei, affatto, pezzi nel gergo ovvero articoli impoveriti, mortificati.

Perciò temevo le grandi frasi, questi non le capiscono, pensavo, e invece in redazione dicevano che a non capire fosse la zia Pippina, fantomatico alter ego, a mio avviso, in cui riconoscere talune ottusità. Non l’archetipo del lettore. Che vergogna, quanta frustrazione, fino al punto di credere assolutamente di non valere nulla, di essere davvero schizofrenica, cioè la mia scrittura, per citare letteralmente la constatazione di un preoccupato collega. Non erano tutti così, ce n’erano di bravi, ma erano lontani da me, potevano salvarmi, almeno loro. Oggi è tutto cambiato, ho incontrato persone eccellenti, ne ho già scritto, qualcuno che ha cambiato il mio destino, non è il momento di riparlarne.

Ecco cosa direi a queste giovanissime aspiranti esordienti che non so perché mi hanno scelto per realizzare quel che non posso: non sono nata ieri, sono passate molte stagioni, finché è arrivato il mio tempo. E c’è un tempo per ognuno di noi, bisogna saper aspettare. Ognuno con il suo destino, il mio ho realizzato è un destino pionieristico, sono quella delle strade mai battute. Una specie di apripista a mio modo, lo sono nella vita, potete credermi. E sul come e perché si diventa scrittori vi segnalo un’iniziativa di Giulio Mozzi, scrittore appunto, talent scout, consulent editoriale per Einaudi Stile Libero, ogni lunedì sul suo blog, una scrittrice (poi toccherà agli scrittori) racconterà la sua formazione. Giulio Mozzi ha chiesto anche a me di raccontarla. È stato un vero onore partecipare.

Il Fatto Personale

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