Ogni anno succede la stessa cosa; in autunno si presentano dei perfetti piani neve snocciolando inutili dati sul numero di spazzaneve o sulle tonnellate di sale; ci si lamenta un po’ delle risorse sempre più scarse, dimenticando che la neve è un fenomeno molto variabile da anno ad anno; i risparmi non dovrebbero essere spesi bensì accantonati per gli anni in cui la neve arriverà magari fin troppo abbondante; invece quando si risparmia, si risparmia e quando arrivano inverni con nevicate intense, si scaricano sui cittadini nuovi costi. Poi, ad ogni nevicata si paralizza la città. 

Vediamo di individuare subito il nocciolo del problema: la città si paralizza perché ci sono troppe auto su strade che, per motivi oggettivi, non le possono sostenere. Del resto succede perfino negli Stati Uniti e anche Cortina, località dove la neve non dovrebbe essere l’eccezione ma la regola, è andata in crisi per una nevicata.

L’attuale modalità di intervento prevede la spalatura della neve dalle strade, a partire dalle arterie principali e da quelle di accesso alle città, come le tangenziali, nel tentativo di far scorrere il traffico; una impresa dimostratasi impossibile, anche in presenza di modeste nevicate; non solo, ma il trascurare la pulizia prioritaria dei marciapiedi (sia pubblici che privati, ricordiamo che i “frontisti” ovvero case, condomini, attività commerciali ecc. poste sul marciapiede hanno l’obbligo di legge di pulirlo), delle ciclabili, delle corsie preferenziali degli autobus, fa sì che molte persone che, in condizioni normali usavano tali mezzi, debbano ricorrere all’automobile creando così maggior traffico.

Invece, passa lo spazzaneve e dove la ammucchia? Sulle ciclabili e sui marciapiedi, naturalmente, tanto, dicono, chi va a piedi e in bici quando nevica? Perché allora non capovolgere l’approccio, imitando così alcuni paesi del nord Europa?

E allora si dovrebbe incominciare con la pulizia dei marciapiedi e delle ciclabili e continuare con le corsie preferenziali dei bus, creandone, se necessario, di nuove sugli assi principali ove si potrebbe, per l’occasione vietare il traffico privato; infine si dovrebbero predisporre i parcheggi scambiatori ai margini della città, anche in concomitanza delle più vicine fermate dei treni, come Baggiovara per chi viene da Sud e Villanova per chi viene dalla zona di Carpi.

Questo contropiano costa molto, dirà qualcuno. Risponderemo con una proposta che può sembrare una provocazione; ci sono migliaia di persone, anche giovani ed aitanti, che vivono a spese della comunità, a volte per loro scelta o fortuna (baby pensionati o pensionati di categorie che mai hanno versato contributi, titolari di vitalizio politico, pensionati d’oro, ecc), a volte a causa di avversi eventi, come i cassaintegrati e coloro che percepiscono la disoccupazione; non è che, per caso, si può chiedere a loro di impegnarsi qualche giorno all’anno, quando la comunità che li sostiene, ne ha bisogno? 

Altra  questione riguarda la chiusura delle scuole, oggetto ogni volta di polemiche; ma ci vuole proprio tanto a stabilire un meccanismo di gradualità in relazione alla intensità della nevicata? in questo modo si potrebbero chiudere prima le scuole superiori e poi gradualmente le altre fino ai nidi. E’ cosa nota a tutti che i ragazzi delle superiori ed anche delle medie possono stare a casa da soli, mentre i più piccoli necessitano della assistenza di un adulto, cosa che complica notevolmente la situazione, provocando improvvise assenze dal lavoro dei genitori o complicati spostamenti alla ricerca di nonni od altri adulti disponibili.

Infine, ai genitori iperprotettivi che  dicono “oh, poverino, si bagna, prende freddo e rischia di cadere”, invitiamo a guardare e riflettere su questo video in cui bambini vanno a scuola attraversando il Panaro su una carrucola.

In conclusione, non contiamo troppo sul global warming; esiste ed è una realtà nonché un grosso problema planetario, ma paradossalmente i cambiamenti climatici, vedi l’ondata di gelo per il “polar vortex” negli Stati Uniti, portano ad avere meno nevicate, ma quelle che arrivano possono essere ancor più intense.

Come si può evincere, per risolvere i problemi non servono sempre tanti soldi, come qualcuno vuole far credere, ma basta solo qualche idea di buon senso.

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