Non passa per un voto, in commissione Affari Costituzionali al Senato la nomina di Pier Carlo Padoan alla presidenza dell’Istat. Il governo ora dovrà proporre una nuovo nome. La commissione doveva dare un parere obbligatorio sulla sua designazione, e attraverso il voto segreto, ha sconfessato la decisione presa il 27 dicembre in Consiglio dei Ministri dall’esecutivo. Padoan ha ottenuto 17 voti favorevoli (su 27 componenti), uno in meno di quelli necessari per una votazione a maggioranza dei 2/3, ovvero il quorum necessario per questo tipo di votazioni.

“La presidente –  si legge sul resoconto – proclamando il risultato della votazione, rileva che la proposta di nomina ha ottenuto un parere favorevole con maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti della Commissione”. Quindi non è valida. “Ieri in commissione – dice all’agenzia Public Policy Vito Crimi – la Presidente aveva proclamato la nomina di Padoan ma sui resoconti oggi leggiamo una cosa diversa. Per regolamento c’è bisogno di almeno i 2/3 di voti a favore, che non ci sono stati”. Critico l’ex vice-ministro dell’Economia Stefano Fassina:  “È necessaria una massiccia dose di autolesionismo e di indifferenza verso l’interesse dell’Italia per votare contro la nomina del prof Piercarlo Padoan a presidente dell’Istat, come avvenuto, con voto segreto, in commissione Affari Costituzionali del Senato. Il prof Padoan – sottolinea Fassina – lascia i vertici dell’Ocse per mettersi al servizio del Paese. È una straordinaria opportunità da cogliere. Parlamento e governo devono recuperare l’errore”. Mentre per  il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, dopo la bocciatura di Padoan “il governo è finito: bocciato in commissione Affari costituzionali al Senato sulla proposta di nomina del presidente dell’Istat e stamattina anche in commissione Agricoltura alla Camera su un emendamento alla legge comunitaria”.

Chi è Pier Carlo Padoan – economista e vice segretario generale dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dal 2007 e dal 2009 anche capo-economista . E’ stato consulente della Banca Mondiale, della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea.

 

 

 

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