Nella Terra dei fuochi scende in campo l’esercito. “Il governo dà parere favorevole all’impiego dell’esercito in Campania, per contrastare più efficacemente il fenomeno delle ecomafie nella zona al confine tra Napoli e Caserta“, annuncia il sottosegretario di Stato alla Difesa Gioacchino Alfano, commentando le modifiche al testo del decreto sulla Terra dei Fuochi. Il provvedimento ha avuto il via libera dalla commissione Ambiente della Camera e comincia il suo iter a Montecitorio.

“Una volta tanto le forze politiche sotto state tutte d’accordo, o quasi, a offrire soluzioni concrete per risolvere un problema specifico. Quello che è accaduto sulla Terra dei Fuochi – continua il sottosegretario Alfano e coordinatore in Campania di Nuovo Centrodestra – è il classico esempio di come far politica, non a suon di polemiche e cercando di denigrare l’avversario, ma mettendo a disposizione lo strumento legislativo migliore per risolvere l’emergenza”. Per Gioacchino Alfano, “quello che già era un buon decreto è stato migliorato con la partecipazione di tutte le forze politiche tranne l’astensione del Movimento 5 Stelle“.

Le forze armate potranno essere utilizzate in Campania, per “operazioni di sicurezza e di controllo del territorio prioritariamente finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale”, per un “un contingente massimo di 850 unità” e non oltre “il 31 dicembre 2014” prorogabile al massimo per un anno. Sono queste le principali novità introdotte dalla commissione Ambiente della Camera al decreto legge Terra dei fuochi Ilva, relative alla parte dell’articolo 3 sull’utilizzo delle forze armate. “Nel corso delle operazioni di cui al comma 2 (sicurezze e controllo, ndr) i militari delle Forze armate – specifica il nuovo comma 2-bis – agiscono con le funzioni di agenti di pubblica sicurezza“.

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