Leggendo qua e là, un giorno, poco prima di Natale, mi colpisce una notizia che riguarda un concorso di design. Di concorsi ce ne sono tanti, penso, e sto per passare oltre, ma è il tema di questo che incuriosisce, forse perché non così comune, eppure strettamente legato alla nostra quotidianità: si parla di design, cicli e ricicli. Decido di approfondire e parto per incontrare di persona gli organizzatori: Laura Calligari, architetto, e Lorenzo Lenzi, web designer, in poche parole il giovane staff del magazine online Arredativo.

Dopo un tè caldo in un bar nel centro di Firenze e una piacevole conversazione ci salutiamo sorridendo. Laura e Lorenzo sono molto molto giovani, timidi, ma perfettamente consapevoli di quello che stanno facendo e della realtà in cui si stanno muovendo e io provo insieme tante cose, ammirazione per il loro entusiasmo e la loro determinazione, speranza che il mondo del lavoro, nel prossimo futuro, sia positivamente segnato dalla capacità e dalla creatività dei singoli.

Per quello che posso, penso sia importante far conoscere e comunicare piccole e importanti realtà come questa, cominciamo dal principio: For Cyclist è il primo design contest internazionale dedicato alla bicicletta e a chi ogni giorno sceglie di spostarsi sulle due ruote. Si rivolge a progettisti, architetti, designer, creativi, singoli o in gruppi, senza limiti di età: ai partecipanti è richiesto il progetto di un prodotto per chi vive la bicicletta a 360°, dagli accessori per bici o per ciclisti, a componenti d’arredo ispirati al tema. La partecipazione è gratuita e il termine ultimo per la consegna dei lavori è il 12 maggio. Ultimi dettagli: il contest è promosso da Arredativo in collaborazione con Ciclica, la società che cura in Italia l’evento BFF – Bycicle Film Festival, è sponsorizzato dai Consorzi Italiani del Riciclo e vede come partner lo IED di Firenze.

Mi sembra chiaro, ormai, che la bicicletta, antichissimo mezzo di trasporto, stia riconquistando un ruolo fondamentale per quanto riguarda la migliore qualità della vita nelle città, perciò più se ne parla – oltre che si pedala – meglio è.

Ecco allora che darei il benvenuto anche alla potente idea dell’architetto Norman Foster che ha da poco consegnato nelle mani del sindaco di Londra Boris Johnson SkyCycle, ovvero dieci piste ciclabili sopraelevate che utilizzerebbero le infrastrutture ferroviarie esistenti fino a creare un percorso lungo 217 chilometri, accessibile da 209 rampe sparse per la città. Sicuramente un progetto impegnativo, da ogni punto di vista, ma come spiega Foster al Sunday Times: “la soluzione di SkyCycle è un approccio laterale al problema della sicurezza in bicicletta. Credo che pedalare o camminare invece di guidare renda le città luoghi più congeniali per vivere. E per incoraggiare la crescita di una nuova generazione di ciclisti, serve un modo sicuro di muoversi.”

Per concludere, mentre a Londra gli amministratori dovranno valutare il rivoluzionario progetto di Foster e qualcuno, invece, si sarà già immaginato oggetti da proporre al concorso For Cyclist, concludo con un paio di indirizzi milanesi cult, dedicati, appunto, a chi ha una sfrenata passione anche estetica per il mezzo a due ruote: uno è in zona Navigli, si chiama Officina Ripa e propone pezzi unici costruiti partendo dall’uso di telai d’epoca, il secondo, dall’altra parte della città è la Sartoria Cicli che già dal nome fa intuire la sua natura di altissimo artigianato.

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