Dormire in albergo a Rio de Janeiro durante i giorni dei Mondiali di Brasile 2014 costerà quasi il doppio che farlo durante le Olimpiadi che si terranno nella cidade maravilhosa nel 2016. E in generale i prezzi di una stanza sono aumentati in media del 500 percento, denuncia l’agenzia turistica brasiliana Embratur, che ha ufficialmente chiesto al governo di calmierare i prezzi. Ma questo non è possibile, dato che gli alloggi nel periodo del Mondiale sono gestiti da Philippe Blatter, nipote del boss della Fifa Sepp Blatter, la cui famiglia insieme alla famiglia Platini gestisce oramai ogni cosa che abbia a che vedere con il pallone a livello globale. E se monsieur Platini a proposito dell’aumento del costo degli alloggi durante gli Europei 2012 di Polonia e Ucraina aveva bollato i responsabili come “banditi e truffatori”, oggi il suo silenzio vale più di mille parole.  

“È facilmente spiegabile questo aumento dei prezzi – spiega il presidente della Camera di commercio di Rio –, dato che l’agenzia Match ha acquistato circa il 90% delle stanze d’albergo disponibili e ora le sta rivendendo al prezzo che ritiene opportuno”. La cosa interessante quindi è capire chi è Match, e chi c’è dietro. Match è un’agenzia fondata nel 1986 dai fratelli messicani Jaime ed Enrique Byrom, soci di affari dell’ex presidente della Fifa Joao Havelange, per occuparsi della gestione e della vendita dei voli, degli alloggi e dei biglietti per le partite dei Mondiali di calcio. Arrivato al potere Blatter, il 5% della compagnia è stato ceduto alla Infront Sports, compagnia svizzera che si occupa anche dei diritti tv e la cui sussidiaria italiana, gestita da uomini Fininvest, è il centro nevralgico del potere del calcio italiano. Di Infront Sports è a capo il buon Philippe Blatter, nipote di zio Sepp. 

Dopo il fallimento della gestione del Mondiale 2010 in Sudafrica, con biglietti, aeri e alberghi carissimi che hanno tenuto la gente lontano dagli stadi. Per non parlare del fatto che Match decise di assumere come suo agente Samson Adamu, figlio del dirigente nigeriano della Fifa Amos Adamu, poi radiato insieme ad altri per aver cercato di vendere i voti del Mondiale 2022 in Qatar nel complesso gioco di di potere interno alla Fifa. Ecco che la Fifa ha deciso di premiare Match Hospitality (alberghi) e Match Service (biglietti) firmando un accordo in esclusiva per i Mondiali del 2014 in Brasile, 2018 in Russia e 2022 in Qatar. In Brasile, oltre al 90% degli alberghi di Rio de Janeiro rivenduti a prezzi altissimi (il costo medio di una stanza è di quasi 500 dollari per notte) stampano, vendono e gestiscono anche i circa 3,2 milioni di biglietti per vedere le partite negli stadi, e un decimo di questi biglietti sono a loro assoluta disposizione per creare pacchetti ad hoc.  

Dopo che il mese scorso Match e la Fifa sono stati multati di 200mila dollari ciascuno per irregolarità nella vendita dei biglietti per la Confederations Cup brasiliana del 2013, ovvero la prova generale del Mondiale 2014, un’associazione di tutela dei consumatori brasiliani li ha citati in giudizio per altri 2 milioni di dollari, sostenendo che Match Service abbia venduto agli spettatori biglietti inutilizzabili. Per questo, il ministro dello Sport brasiliano ha detto che “il governo vigilerà attentamente affinché siano evitate irregolarità” e ha annunciato un’inchiesta per vedere se si configura una situazione di monopolio illegale, per lo meno per quello che riguarda gli alloggi, dato che i biglietti sono a discrezione della Fifa. Con i Blatter che hanno messo le mani sul calcio rendendolo inagibile alla maggioranza, e la popolazione brasiliana che dopo le manifestazione in occasione della Confederations Cup ha annunciato altre proteste nel periodo dei mondiali, l’estate brasilera si preannuncia rovente. Ben al di là dei problemi di umidità e alte temperature denunciati dal ct Prandelli. 

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