E stamattina mi son trovato lì a pensarti

che non succedeva da un sacco

e intanto che guardavo il bollitore

nella speranza che la mia attenzione

velocizzasse il processo fisico

che porta l’acqua dallo stato cheto

a far glù glù,

mi sono ritrovato lì a pensarti

che non so se te l’ho detto

era un sacco

che non mi succedeva.

 

E mentre l’acqua non bolliva

mi domandavo, chissà lei che cosa fa?

chissà che dice?

e a chi?

si bacia con qualcuno?

ci fa all’amore?

che cosa legge?

c’è una persona a cui lei vuole bene più di tutte?

ha un gatto?

mi pensa mai mentre prepara il tè?

come li porterà i capelli?

saranno corti come li ricordo io?

in questi giorni freddi c’è qualcuno che la scalda?

 

E l’acqua continuava a non bollire

e io avevo in bocca un gusto

come di topo morto

che un topo io, mica l’ho mai assaggiato

si fa per dire

dovuto, il gusto, all’importante quantità

di vodka e salatini assunti ieri notte

per sopravvivere ai pericoli

dei quali continuo a contornarmi

sprezzante ed incosciente.

Sì, bevo ancora molto

non fumo più

friggo con moderazione

assumo peso

scrivo parecchio

ed ogni tanto mi esce

qualcosa di piuttosto ganzo

anche se mica tutti si trovano d’accordo

e poi

alle volte

ti penso

ancora

mentre che mi preparo un tè.

 

Ed è una vita strana questa

ne converrai con me

incontrarsi

fare all’amore assieme

stare un gran bene

e poi come d’incanto

diventa tutto un vaffanculo.

 

Di tutto quest’amore

di tutti questi occhi dentro gl’occhi

e dei sospiri, dei sussurri e baci

che ci rimane?

un quasi niente

un mazzo di poesie

un bollitore arrugginito

una mattina di dicembre

ed una tazza di malinconia bollente.

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