Un anno fa partiva l’iniziativa “Una proposta a chi ha un libro nel cassetto“.
Bilancio di questo primo anno.
Non ho mantenuto fede all’impegno di pubblicare una proposta a settimana, per motivi vari. Adesso per esempio sto pensando seriamente di lasciare il giornalismo. E ho appena finito di scrivere un giallo contro le multinazionali del farmaco (quando si finisce un libro iniziano i mal di pancia). E devo prendere una decisione molto importante, che non mi fa dormire la notte. Paturnie e problemi del sottoscritto a parte, mi pare che l’iniziativa stia andando bene.
Trentanove proposte pubblicate. Una è diventata un libro.
Come un brivido nel mare di Francesco Grasso.
Un’altra diventerà libro presto: nel senso che ha trovato un editore piccolo, serio, dignitoso (insomma: non a pagamento).
Un’altra proposta, invece, è piaciuta a una agente letteraria, che ha contattato l’autrice. Insomma, qualcosa, nel panorama letterario (in crisi e ridondante di proposte), questa iniziativa, ha mosso (sinceramente: speravo di meglio). Buoni giorni a tutti.

 

Racconti di Giuseppe Granieri

 

Sul come chiamare i figli
Botta e risposta a tavola tra mamma e figlio

Figlio: mamma, ma tu come hai scelto il mio nome?

Mamma: perché non ti piace?

F: non so

M: cosa non sai?

F: non so se mi piace o meno

M: e allora perché me l’hai chiesto?

F: ma io ti ho chiesto perché hai scelto questo nome per me

M: lo abbiamo scelto io e tuo padre. Chiedilo a lui

F: sì, ok. Ma perché questo e non un altro?

M: perché tutti abbiamo solo un nome, al massimo due. O i nobili e i principi tre. Tutti gli altri uno.

F: non mi capisci mamma

M: cos’è che non sto capendo?

F: perché io mi chiamo come mi chiamo? Perché tu ti chiami Alessandra? Perché papà si chiama Antonio?

M: non mi ricordo perché mi chiamo Alessandra

F: e io perché mi chiamo come mi chiamo?

M: sbrigati a mangiare che si fredda. E poi va a lavarti i denti che facciamo tardi per la lezione d’inglese

F: yes, of course

*

Pensieri pomeridiani

In effetti, se proprio devo pensarci non mi ricordo perché mi chiamo Alessandra o perché mio marito si chiama Antonio. Che razza di domande sono? Uno si chiama come si chiama e basta: sono cose, decisioni, che prendono i genitori e stop. Non se ne può rendere conto ad altri, e soprattutto non se ne può rendere poi conto a distanza di anni, quando oramai son davvero passati tanti anni e vatti a ricordare perché hai fatto quella cosa invece che un’altra. Uno si chiama come si chiama e basta.

*

Prima lista preserale maschile

Lista di nomi per un eventuale altro bimbo

Alessandro. Come Del Piero, famoso calciatore.

Silvio. Come Berlusconi, politico per vent’anni.

Alberto. Come Alberto di Monaco, principe.

Paolo. Come Bonolis, conduttore tv.

Giorgio. Come Faletti, scrittore italiano.

*

Seconda lista preserale femminile

Lista di nomi per un’eventuale bimba

Carla. Come Carla Fracci, ballerina italiana.

Sissi. Come la principessa Sissi.

Filippa. Come Filippa Lagerback, conduttrice tv.

Luisella. Come la Costamagna, giornalista.

Nicole. Come Nicole Minetti. Politica italiana.

*

Conclusioni (se di conclusioni si tratta…) serali

F: papà, perché mi chiamo come mi chiamo?

M: ne abbiamo già parlato a pranzo: ognuno di noi si chiama come si chiama, ora non stancare tuo padre con questa faccenda.

Papà: che faccenda?

M: vuol sapere perché si chiama come si chiama. E vuol sapere perché io mi chiamo Alessandra e tu Antonio.

P: semplice!

F: figo!

M: cioè?

P: io mi chiamo Antonio perché così si chiamava mio nonno.

F: e io perché mi chiamo come mi chiamo?

P: perché tuo nonno, papà mio, si chiamava Francesco!

*

Prima di dormire

M: pensavo a Carla, Sissi, Filippa, Luisella, Nicole come nomi per una eventuale sorellina di Francesco

P: belli, davvero.

M: non ti piacciono?

P: sì, certo.

M: e allora perché fai quella faccia?

P: perché mia madre si chiama Amalia cara. Buonanotte e spegni tu la luce per favore…

Fine

  

Biografia

Giuseppe Granieri (Galatina, 1981), vive a Copertino, Lecce. Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università “La Sapienza di Roma”, è giornalista pubblicista. Fa parte della redazione di www.fcinternews.it. Ha pubblicato i libri: Giorgio Faletti e la riscoperta del noir in Italia (Sacco, 2009) e Dal calcio giocato al calcio parlato (Infinito Edizioni, 2013). Suoi racconti e interventi sono apparsi su Nazione Indiana, La poesia e lo spirito e Il primo amore. Per contattarlo: giuseppe.granieri@inwind.it 

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