Il Cafè de Paris è stato il locale simbolo della dolce vita romana, ma dal 2009, quando viene sequestrato alla ‘ndrangheta e confiscato, anche quello della lotta alle organizzazioni criminali. Peccato che oggi quel quel simbolo rischi di chiudere ed essere cancellato. Sì, perché la società che gestisce il bar per conto dell’amministrazione giudiziaria ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di tutto il personale. I 16 licenziati, da questa mattina sono in assemblea permanente all’interno dello spazio e denunciano: “Hanno aperto i precari mentre noi siamo stati cacciati. Ma quando siamo arrivati hanno chiuso il locale”. Claudio Ricci della Filcams Cgil spiega: “Il problema è che la società  ha avviato una procedura di licenziamento collettivo senza mai convocarci. Abbiamo informato il comune di Roma che deve risolvere la situazione insieme al tribunale di Reggio Calabria”  di Nello Trocchia

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