Una busta violata e salta il bando per la gestione dello sportello per richiedenti asilo dell’aeroporto di Malpensa. I contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire, ma la gara rischia di diventare un caso. Ad annunciare battaglia è la Lega Nord, che sulla faccenda presenterà un’interrogazione parlamentare urgente.

Il bando, del valore di 59 mila 600 euro più Iva e pubblicato lo scorso 19 novembre dalla Prefettura di Varese, ha ricevuto 4 domande e sarebbe dovuto essere assegnato al massimo ribasso il 18 dicembre. Tuttavia, al momento dell’apertura delle offerte, si è scoperto che una delle buste (chiuse con due sigilli rossi) sarebbe stata aperta e poi chiusa con della colla. La cooperativa danneggiata ha annunciato un esposto in Procura, mentre la Prefettura ha annullato l’assegnazione del 18 dicembre, rimandando la pratica di qualche giorno. Sebbene i funzionari abbiano parlato di “un errore materiale dovuto alla notevole mole di corrispondenza”, l’incidente di percorso non è passato inosservato. Per ora si è saputo che il bando sarà nuovamente pubblicato e si procederà ad una nuova apertura delle offerte.

Matteo Bianchi e Marco Pinti, rispettivamente segretario provinciale e segretario cittadino della Lega Nord Varese, dopo aver saputo della vicenda da fonti interne, hanno emesso una nota congiunta: “Buste aperte e sigilli violati sono fatti molto gravi soprattutto se contestualizzati alla gestione di un servizio delicato come quello dello sportello rifugiati politici a Malpensa. Sarà presentata – annunciano – un’interrogazione parlamentare urgente a firma dell’onorevole Nicola Molteni, affinché si faccia immediatamente chiarezza su quanto successo e sulle eventuali responsabilità soggettive ed oggettive dei funzionari coinvolti. Esigiamo l’attenzione massima, auspichiamo fiduciosi indagini approfondite”.

Lo sportello, attivo dal 2001, espleta diversi servizi, tra cui orientamento legale in materia di immigrazione, asilo politico e procedure connesse a supporto delle autorità di pubblica sicurezza del valico e viene gestito da enti, associazioni, ong o cooperative sociali. “La faccenda è delicata – ha detto Bianchi -. Speriamo che tutto si chiarisca, ma evidentemente non potevamo tacere di fronte ai gravi sospetti che derivano dall’episodio”.

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