“È necessario il rilancio delle scuole secondarie paritarie civiche, diurne e serali”. A citare il programma elettorale di Giuliano Pisapia sono i genitori degli alunni della scuola media Manzoni di Milano, che accusano il sindaco di averli traditi. “Dopo la dismissione iniziata dalla Moratti, la nuova giunta si occuperà della chiusura di un’altra scuola civica”. Una questione di costi, spiega l’amministrazione. “Gli iscritti sono pochi, e l’indirizzo formativo è ampiamente rappresentato da altre scuole presenti in città”, sottolinea l’assessore Francesco Cappelli in un consiglio di zona al quale hanno preso parte genitori e insegnanti della Manzoni. La logica è semplice: vista la scarsità di risorse dichiarata dalle casse comunali, la realtà delle civiche va limitata ai percorsi formativi non coperti dalle scuole statali. Ma i genitori non ci stanno, e ricordano come le domande di iscrizione superino di gran lunga la disponibilità offerta attualmente dall’istituto. “La Manzoni rappresenta un’eccellenza per i programmi dedicati alla disabilità”, dichiarano, “un modello che altrove non esiste, soprattutto nelle statali”. L’assessore ribatte che le competenze dei docenti non andranno disperse, che “potranno essere utilmente impiegate nel contrasto alla dispersione scolastica, nel supporto alla difficoltà di apprendimento, nell’integrazione degli studenti stranieri”. “Chiacchiere e politichese”, secondo alcune delle insegnanti presenti, da sempre impegnate nelle scuole civiche milanesi. “Non mi aspettavo di essere pugnalata alla schiena proprio da Pisapia”, commenta una di loro. “Abbiamo collaborato ai programmi elettorali del sindaco per il rilancio delle civiche”, aggiunge una sua collega, “se il Comune insisterà nella volontà di chiudere la Manzoni, Pisapia rischia di perdere la faccia”  di Franz Baraggino

 

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