Che l’arte faccia bene ai pazienti di un ospedale è stato ammesso anche dai sindacati della salute. Ma è scandalo nel Regno Unito dopo che l’Independent on Sunday, la versione domenicale del famoso quotidiano, ha rivelato che l’Nhs, il servizio sanitario nazionale, ha speso in pochi anni due milioni di sterline in quadri, statue e installazioni. Tutto avviene nonostante il taglio alla spesa pubblica e nonostante il governo abbia avvertito l’Nhs: “Dovete tagliare 20 miliardi da qui al 2015”.

Ma chi gestisce la sanità nel Regno Unito ha speso 8mila sterline per alcune giraffe d’acciaio, 3mila sterline per delle stampe di erbe officinali e oltre 100mila sterline per un’installazione artistica sul soffitto di un ospedale. Ma il domenicale è andato a cercare anche altre cifre. E così si è scoperto che le persone incaricate di acquistare opere d’arte per gli ospedali prendono uno stipendio annuo di 56mila sterline. Una cifra che fa discutere, considerando che un infermiere, nel Regno Unito, ha un reddito annuo di 21mila sterline. I numeri sono stati resi noti grazie al Freedom of information act, la legge che garantisce la trasparenza della spesa pubblica e delle azioni della pubblica amministrazione.

Il Barts and Royal London, gruppo di ospedali dalla più alta spesa per opere d’arte, circa 270mila sterline in due anni, ha così risposto all’Independent on Sunday: “La ricerca dimostra che l’arte e la bellezza migliorano il benessere psichico, accelerando così la guarigione”. Ma è comunque polemica, anche alla luce del fatto che negli ultimi tre anni oltre 10mila persone nella sanità sono state allontanate e non rimpiazzate e anche considerando che circa 20mila posizioni da infermieri sono vacanti, in quanto manca il denaro necessario alla loro assunzione. I numeri del giornale si riferiscono, fra l’altro, solamente a 89 aziende sanitarie, ma potrebbero essere ben più alti, considerando che in tutto il Paese sono al momento 222.

Spendere 83mila sterline per una fontana, come è avvenuto in un ospedale contattato dai giornalisti, pare comunque non destare sensi di colpa ai manager della sanità britannica. E un ospedale si è persino vantato: “Siamo la più grande galleria d’arte a Liverpool”. Secondo le stime dell’Independent on Sunday, così, la spesa per opere d’arte negli ultimi due anni potrebbe essere molto vicina ai 5 milioni di sterline, considerando tutti gli ospedali che non hanno risposto alle richieste della stampa. Alcuni istituti si sono difesi: “Molte di queste opere sono state commissionate prima della crisi economica e quando ancora avevamo molti fondi a disposizione”.

I sindacati, tuttavia, attaccano. Come la Unison, che ha avvertito: “La bellezza dell’ambiente ospedaliero è importante, ma quando il taglio alla spesa pubblica è così forte il denaro andrebbe speso nella cura dei pazienti”. Il cancelliere dello scacchiere George Osborne, in pratica il ministro dell’Economia, nel suo discorso d’autunno di pochi giorni fa ha annunciato una ulteriore contrazione della spesa pubblica. Ma l’Nhs va avanti per la sua strada, lavandosi comunque le mani: “Non possiamo commissionare, ogni azienda ospedaliera è libera di spendere come vuole il proprio denaro”.

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