Aghi, lacci emostatici, garze e altri rifiuti ospedalieri, perfino piatti di plastica. E’ solo una parte dei rifiuti rinvenuti sotto la strada che circonda l’Ospedale Cardarelli di Napoli, uno dei più grandi nosocomi del Sud Italia. La scoperta è avvenuta per caso, qualche giorno fa, quando nel corso degli scavi la ditta che sta lavorando alla costruzione del sottopassaggio che dovrà collegare la vicina stazione della metropolitana all’ospedale ha trovato diversi sacchi neri. “Appena allertati – commenta Orazio Mennella, ufficiale del corpo di Polizia provinciale – abbiamo fatto dei campionamenti e abbiamo visto che i rifiuti tombati proseguono verso la strada, per cui si suppone che sotto l’asfalto troveremo altro”. “Si tratta di rifiuti degli anni passati – continua – Negli anni ’80 c’era un inceneritore al Cardarelli. Quando fu chiuso ci furono dei problemi di smaltimento che forse risolsero così”. Subito dopo il ritrovamento è stata inoltrata una informativa urgente in procura al procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, che coordina la V sezione, quella relativa ai reati ambientali. L’area è stata sequestrata e ora sono in corso le indagini. “Riteniamo che lo spazio che copre questi rifiuti non si limiti a quel perimetro – spiega Lucia Rea, comandante della Polizia provinciale di Napoli – ma al momento non abbiamo la possibilità di capire fino a dove arrivano questi rifiuti”. Nelle prossime settimane, dunque, si procederà a una serie di saggi per verificare se anche altre aree dell’ospedale siano interessate dal problema. C’è il rischio che uno dei più importanti ospedali d’Italia sorga su una discarica abusiva? “In realtà – risponde Lucia Rea – ci auguriamo che non sia così, ma purtroppo abbiamo il sentore che ci siano interi padiglioni costruiti sui rifiuti”  di Andrea Postiglione

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