Quasi a pareggiare i conti col condono edilizio, spunta l’incentivo per la stabilizzazione dei precari dei call center. Si trova in un emendamento alla legge di stabilità presentato dal relatore Maino Marchi del Pd che è stato approvato dalla commissione Bilancio della Camera mercoledì 18. Non pochi, però, i paletti riportati dall’agenzia di stampa Public Policy.

In dettaglio la norma prevede un incentivo sotto forma di conguaglio dei contributi previdenziali da versare per un importo pari a “un decimo della retribuzione mensile lorda imponibile per ciascuno dei lavoratori stabilizzati”. L’agevolazione, in ogni caso non potrà superare il corrispettivo di 200 euro mensili. Annualmente, invece, la soglia è fissata al “33% dei contributi previdenziali pagati da ciascuna azienda nel periodo successivo alla data di entrata in vigore della legge di stabilità, per il personale stabilizzato”. La somma, in ogni caso,”sarà riconosciuta nel limite massimo di 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016″.

Oltre ai paletti di budget, nel provvedimento si trovano anche limiti temporali. L’incentivo è riservato alle aziende che “hanno attuato entro le scadenze previste le misure di stabilizzazione dei collaboratori a progetto”, previste dalla legge di stabilità 2006 e comunque non oltre il 31 dicembre 2013. E ancora, l’agevolazione è prevista per una durata massima di dodici mesi.

Sul fronte operativo, entro sessanta giorni dall’approvazione della manovra, un decreto del ministero del Lavoro definirà le modalità attuative nella nuova norma. Tra queste, figurano “le modalità di interruzione dell’incentivo al raggiungimento delle soglie massime di erogazione per ciascuna azienda” e “del limite massimo di spesa complessivo programmato”. Per accedere all’agevolazione, ogni azienda interessata dovrà autocertificare, entro 30 giorni dall’approvazione del ddl Stabilità, il numero dei dipendenti interessati, inviando alla sede territoriale dell’Inps un elenco delle persone stabilizzate entro i termini e ancora in organico. L’impresa dovrà poi fornire mensilmente un aggiornamento dell’elenco.

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