Nuove proteste, a Roma, davanti a Palazzo Chigi e Montecitorio, con i malati che si dissanguano utilizzando delle flebo, due fermi da parte della Polizia ed il ricovero di uno dei manifestanti, Sandro Biviano, in carrozzella, poi dimesso. I gruppi di pazienti e famiglie che chiedono di accedere al metodo Stamina, invocando la libertà di cura con le cellule staminali, sono tornati a protestare nel giorno in cui il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha riferito della complessa vicenda in Consiglio dei ministri che non ha preso nessuna decisione. La richiesta dei malati è sempre la stessa, da settimane: un decreto d’urgenza per l’accesso a Stamina come cura compassionevole. I malati, appreso l’esito del Cdm, hanno ripreso le proteste e uno di loro ha cominciato a estrarsi il sangue con una siringa per poi gettarlo via. Già il mese scorso lo stesso gesto estremo era stato messo in atto da due malati in carrozzella, tra cui Sandro Biviano. La protesta – organizzata dal “Civico 117 a“, rappresentato dai fratelli Marco e Sandro Biviano, che insieme ad altri malati dal 23 luglio hanno dato vita a un presidio permanente in piazza Montecitorio – ha però preso il via dalla mattinata, con il blocco del traffico nel centro della Capitale. La tensione resta dunque alta, in attesa che il ministro Lorenzin nomini il nuovo comitato di esperti che dovrà valutare il protocollo messo a punto dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni. Questo dopo l’ordinanza del Tar Lazio che ha sospeso la bocciature del metodo. Il comitato dovrebbe essere nominato entro la settimana  di Annalisa Ausilio

 

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