Nel 1953 non si può certo dire che in Italia si sguazzasse nell’oro, anzi. Però gli umori dovevano essere più spensierati di oggi se Corrado Tedeschi e Ugo Cavallini riuscirono a ottenere quasi 5000 voti presentandosi alle elezioni del Parlamento con il Partito Nettista Italiano.

Si trattava di un partito surreale (o surrealista a seconda che l’intenzione fosse consapevole o meno) meglio conosciuto come Partito della Bistecca. Promuoveva le sue idee e il suo scarno programma tramite una rivista di enigmistica chiamata NET, Nuova enigmistica tascabile, il cui nome già riverberava di fasti futuri nonostante ai tempi la rete internet non se la sognassero neanche gli scrittori di fantascienza. La rivista anticipava di alcuni decenni la tendenza degli allegati ai giornali offrendo ai lettori dischi originali pubblicati dallo stesso Corrado Tedeschi. Inoltre, il simbolo del partito era una mucca e l’inno ufficiale un coro di muggiti.

Uno strano connubio di carne alla griglia e parole crociate a schema libero di cui si comprende la felice riuscita in questo video dell’Istituto Luce:

Fatte le debite proporzioni con le proteste dei Forconi che occupano l’attualità di questi giorni, il partito Nettista si distingue sopratutto per l’allegria dei modi e lo spudorato ottimismo della visione. I Forconi, invece, condividono col partito Nettista alcuni proclami perentori e surreali, come quando scrivono “Mai più candidati”, e un uso superficiale della democrazia diretta tramite social network, cui già si accennava nel programma bisteccaro.

Infatti, il programma divertente del partito Nettista era imbottito di curiose premonizioni, come quella in cui si parla dei pagliacci sommamente ricompensati e onorati nella fantomatica Repubblica Universale. Chi ha l’occhio lungo riconoscerà nei 450 gr di braciole garantite una versione embrionale del Reddito Minimo di Cittadinanza. Infine, la menzione ai cervelli elettronici era un’evidente intuizione del futuro avvento della democrazia elettronica. Roba che Nostradamus al confronto è un ragazzino.

Ecco il programma in 12 punti:

1) Svaghi, poco lavoro e molto guadagno per tutti. Le macchine devono sostituire l’uomo nella sofferenza del lavoro. La caratteristica della specie umana è l’intelligenza ed è sfruttando questa che deve campare;

2) Assistenza medica e medicine (comprese le specialità) gratuite per tutti;

3) Tre mesi di villeggiatura assicurati ad ogni cittadino;

4) Grammi 450 di bistecca a testa assicurati giornalmente al popolo, frutta dolce e caffè. (È l’ora di finirla con le limitazioni!);

5) Massimo incremento a tutti i giochi: arti, letteratura, musica e ballo. La vita è così corta e ne sappiamo così poco della sua consistenza e del suo scopo, che la cosa più seria della vita è il giuoco;

6) Continue tombole e lotterie rallegreranno i cittadini dello stato universale;

7) Compagnie di varietà e pagliacci di stato saranno sommamente onorati e ricompensati nella Repubblica Universale. È l’ora di finirla coi sacrifici e le missioni da compiere! Cerchiamo di ridere e di stare in buona salute;

8) Abolizione di tutte le tasse;

9) Referendum estesi a tutti i cittadini che decideranno volta per volta delle più importanti questioni locali ed universali al posto degli antiquati e sorpassati Parlamenti. Macchine statistiche, cervelli elettronici, faranno funzionare gli ingranaggi della scientifica repubblica universale. Gli attuali impiegati dello stato verranno inviati tutti in pensione ed in villeggiatura con stipendio doppio;

10) Gli orari scolastici saranno ridotti a 30 ore l’anno. Enigmistica NET, radio, televisione, cinema e spettacoli vari istruiranno il popolo sovrano e Nettista;

11) Saranno tenute nel massimo onore le religioni esistenti e verranno erette nuove chiese con intendimenti artistici e mistici. Sacerdoti di ogni religione riceveranno equi stipendi che li toglieranno dalla indigenza;

12) Abolizione delle prigioni. Quando tutti avranno 450 gr. di carne assicurata non avranno bisogno di rubare ed ammazzare. Se vi sarà qualche eccezione lo cureremo negli ospedali. Dobbiamo sollevare l’umanità dalla paura della guerra e della reclusione.

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