“Non si comprende a che titolo la Boldrini abbia usufruito con il proprio compagno di un volo pagato dai cittadini e diretto ad un evento riservato a leader mondiali e capi di Stato”. Il Codacons ha inviato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti contro il Presidente della Camera, Laura Boldrini, per la vicenda del volo di Stato in Sudafrica sul quale ha viaggiato anche il suo compagno.

Per il Codacons, che già in passato denunciò Clemente Mastella e Silvio Berlusconi, “è necessario accertare se vi siano stati sperperi di risorse pubbliche a danno della collettività”. “Certo non si comprende – sostiene il Codacons nella denuncia – cosa ci facesse il compagno della Boldrini su un volo di Stato per una cerimonia cui erano stati invitati esclusivamente capi di Stato e di Governo. Ma soprattutto a spese di chi”. Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura e alla Corte dei Conti di accertare se “possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionare le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale, e di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti possano celarsi fattispecie penalmente rilevanti, ivi compreso quello di utilizzo illegittimo di fondi e/o risorse pubbliche”.

“Le risposte sul presunto sessismo fornite dal Presidente della Camera a chi in queste ore l’ha criticata, appaiono obiettivamente inaccettabili, soprattutto se si considera che in passato altri esponenti istituzionali di sesso maschile furono denunciati per situazioni assolutamente identiche – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ora si dovrà verificare se vi siano stati costi a carico della collettività legati alla presenza su un volo di Stato del compagno della Boldrini e, in tal caso, il Presidente della Camera e il suo fidanzato saranno chiamati a risarcire personalmente i cittadini”. 

Il portavoce di Boldrini, però, difende la presidente della Camera e ritiene che quello del Codacons sia un esposto basato “su presupposti totalmente errati”.  “Innanzitutto – spiega Roberto Natale – è falso che la Presidente Boldrini sia andata a Johannesburg senza averne titolo. Contrariamente a quanto scrive il Codacons (che parla di ‘invitì riservati a capi di Stato e di governo) ciascuno Stato ha deciso in autonomia la composizione della propria delegazione. Quella italiana era composta dal Presidente del Consiglio, che la guidava, e dalla Presidente della Camera. Nessuna anomalia, in questo: Ungheria ed Austria, tanto per limitarci a due esempi europei, erano rappresentate in Sud Africa anche dai Presidenti delle rispettive Camere”.

Quanto alla presenza del compagno di Boldrini, prosegue, “è usuale che persone con incarichi istituzionali viaggino in coppia. Tanto più che – come è stato ripetutamente messo in evidenza in questi giorni – questa presenza non ha comportato per lo Stato l’esborso di un solo euro, visto che non ci sono state né spese di viaggio né spese di soggiorno (la delegazione ha viaggiato di notte, sia all’andata che al ritorno)”. Tuttavia, secondo Natale, “la falsità più grave il Codacons la pronuncia laddove afferma che ‘in passato altri esponenti istituzionali di sesso maschile furono denunciati per situazioni assolutamente identiche’. Ci si riferisce alla partecipazione dell’allora ministro della Giustizia al Gran Premio di Formula Uno a Monza, e al trasporto in Sardegna (nella residenza dell’allora Presidente del Consiglio) di musicisti e ballerine di flamenco”. E conclude: “Come si può arrivare a paragonare ad eventi di tutt’altra natura la partecipazione istituzionale alla cerimonia funebre per Mandela?”.

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