Ancora una volta il governo retto da José Mujica fa la cosa giusta: la droga di Stato.

Aspettavo questo momento per pubblicare il presente post, che avevo nel cassetto da tempo. E l’occasione mi viene da questo grandioso personaggio che regge le sorti dall’Uruguay.

Personalmente, come tutti quelli della mia generazione, ho subito la fascinazione delle droghe. Detto questo non le ho mai provate, anche se un goffo tentativo con uno strano miscuglio a base di aspirina, banane e non so cos’altro io ed il mio amico del cuore lo facemmo, e fu molto deludente.

Ciò premesso, non ho mai trovato una benché minima ragione per cui si dovesse criminalizzarne la produzione e l’uso. La droga non è certo un’invenzione moderna. L’oppio era sicuramente utilizzato ai tempi dell’impero romano, ed anche prima. I funghi allucinogeni erano altrettanto utilizzati dai nativi americani. E gli inglesi fecero e vinsero ben due guerre dell’oppio per poter esportare in piena legalità l’oppio in Cina. E’ solo con i nostri giorni che le droghe vengono criminalizzate, con il bel risultato di far fiorire criminalità e morti a gogò.

L’Italia è all’avanguardia nella criminalizzazione. Sicuramente gioca il fatto di vivere in un paese che purtroppo ospita il Vaticano, ma non basta. Non è solo così spiegabile l’accanimento contro le droghe di cui alla famigerata legge Fini-Giovanardi. Parlando da uomo della strada, con la criminalizzazione, si favoriscono le organizzazioni criminali, come con la legge Merlin si favorì lo sfruttamento della prostituzione.

E poi, che diavolo, tanto accanimento contro le droghe  quando l’alcool provoca secondo l’Istat 2012 circa 20.000 morti all’anno, cioè venti volte più della droga (che, seppur vietata, viene ovviamente consumata), il fumo addirittura (dati del 2009) 80.000. Ma tant’è…

Ora però c’è questa novità delle droghe leggere del governo Mujica. Non è che mi aspetti che un governo retto da un democristiano ed un futuro Presidente del Consiglio con un trascorso da boy scout ne seguano l’esempio. Ma intanto il fronte del proibizionismo si è spezzato.

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