“Facciamo un’alleanza di tutte le persone perbene per combattere la mafia e non utilizzare i maxi-processi come ha fatto Ingroia per fare politica e per fare il processo allo Stato e non ai mafiosi”. Lo afferma a gran voce Carlo Giovanardi, ospite di “Punto e a capo”, la trasmissione condotta da Marco Gaiazzi su Class Tv. Il senatore del Nuovo Centrodestra si rende protagonista di un rovente scontro con Antonio Di Pietro, che ribatte: “Se nello Stato ci sono pure i mafiosi, che colpa ne ha la magistratura?”. E menziona Giulio Andreotti, Vito Ciancimino, Salvo Lima. “La mafia non è Andreotti, per l’amor di Dio” – tuona il parlamentare – “Lima è stato ammazzato. Io voglio andare a prendere chi ammazza la gente, i mafiosi. Non voglio far politica”. “Anche chi dà ordine di ammazzare la gente” – replica Di Pietro – “Oggi la mafia non è più solo coppola e fucile, è entrata dentro le istituzioni e si è fatta strada”. Ma Giovanardi è irrefrenabile: “Io sto con Falcone, sto con Mancino, sto col generale Mori. Sto con quelli che hanno combattuto la mafia”. “O stai con Falcone o con Mancino”, osserva il leader dell’Idv. “Mancino è una persona perbene” – controbatte il senatore Ncd – “devo attaccarlo perché ci sono due pentiti e due magistrati che hanno fatto carriera e vogliono fare carriera politica come Ingroia che lo accusa? Ingroia che accusa anche il capo dello Stato, coinvolgendolo e “mascariandolo”?”. Ma Di Pietro non ci sta: “Anche un capo dello Stato, quando viene chiamato a testimoniare, dev’essere il primo cittadino che corre dai giudici a dire quello che sa. Il fatto che un capo dello Stato che dice: “Siccome non ho nulla da dirti, ti scrivo una letterina e non chiamarmi” mi sembra che sia una forzatura del diritto”. Replica di Giovanardi: “Ingroia vuole ‘mascariare’ e svillaneggiare il capo dello Stato

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