Quelli del Gap di Rimini sono un gruppo di ragazzi under 30 che qualche anno fa hanno deciso di fondare un’associazione di volontariato con finalità di studio e prevenzione del fenomeno mafioso in Emilia Romagna attraverso iniziative culturali.

A dispetto di tutte quelle associazioni no profit che si spartiscono fondi pubblici, nei casi più gravi se ne appropriano sottraendoli ad iniziative sociali, e sfornano quotidianamente “professionisti” dell’antimafia, i ragazzi del Gruppo Antimafia Pio La Torre sono studenti-lavoratori che sacrificano parte del loro tempo a organizzare iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni locali sul fenomeno mafioso.

Le mafie si sono da tempo infiltrate nella nostra economia e il silenzio delle istituzioni ne ha permesso il radicamento.

Uno degli ultimi lavori del Gap è stato quello di raccogliere informazioni sui beni confiscati in Romagna a personaggi legati alla mafia. I ragazzi dell’associazione ne hanno tracciato una mappa dettagliata e hanno presentato proposte di riutilizzo dei beni in favore della collettività.

Sul sito del Gap c’è inoltre un aggiornatissimo archivio e tantissimo materiale di studio composto da ordinanze, articoli di giornale e quant’altro possa servire per comprendere come le mafie riescano ad infiltrarsi nell’economia legale inquinandola.

Perché la riviera romagnola è la riviera del ‘divertimentificio’ per eccellenza, patria della “Notte Rosa” e della “Molo Street Parade”, ma negli ultimi tempi è stata oggetto di numerose operazioni delle Dda di mezza Italia che hanno smantellato gruppi criminali legati alla camorra, mafia e ‘ndrangheta che si spartivano attività commerciali e imprenditori vittime di usura ed estorsione. Gruppi che negli anni passati sono stati protagonisti anche di scontri armati per contrasti legati al business delle bische clandestine.

L’ultima coraggiosa fatica del Gap è una video inchiesta intitolata Romagna Nostra: le mafie sbarcano in riviera.

Insieme al regista sammarinese Francesco Ceccoli, i ragazzi del Gap, attraverso interviste di magistrati come Piergiorgio Morosini, storici e giornalisti, raccontano come ha fatto in questi anni la mafia a creare una fitta rete di manovalanza composta da gangster e colletti bianchi in riviera. Che poi è ciò che accade in tutta Italia, soprattutto al nord. Laddove c’è ricchezza e denaro c’è sempre la criminalità organizzata che fa affari. Perché è l’impresa più grande e competitiva a livello internazionale. Questo interessantissimo documentario verrà proiettato per la prima volta il 17 dicembre 2013 alle 21 al Cinema Tiberio di Rimini e l’ingresso è gratuito.

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