Coop, Despar, Il Gigante, Disco Verde e Sigma nel mirino dell’Antitrust. Il garante della concorrenza ha avviato un’istruttoria nei confronti della supercentrale d’acquisto Centrale Italiana e delle 5 catene distributive che ne fanno parte (4 delle quali socie di Centrale Italiana), operanti nella Grande distribuzione organizzata. L’obiettivo è di verificare l’esistenza di una possibile intesa, con potenziali effetti sia sui fornitori che sui consumatori.

Il provvedimento è stato notificato oggi alle parti interessate nel corso di alcune ispezioni effettuate in collaborazione con il gruppo antitrust del Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza. La Centrale Italiana è un’alleanza tra catene concorrenti nel settore della Gdo, creata con il principale obiettivo di centralizzare la funzione di contrattazione delle condizioni di acquisto delle imprese aderenti, per ottenere risparmi di costo nella fase di acquisto delle merci.

Delle 5 catene interessate dall’istruttoria, solo Sigma non detiene partecipazioni nella Centrale Italiana ma vi aderisce in base a un contratto di collaborazione e di mandato stipulato con Coopitalia. Il potenziale d’acquisto delle parti interessate dall’istruttoria si attesta mediamente intorno al 23% dei mercati di approvvigionamento: si tratta di un dato che indica un elevato potere di mercato nei confronti dei produttori, rafforzato dalla distribuzione territoriale delle quote di vendita delle imprese aderenti, di gran lunga superiori al 40 per cento in numerosi mercati locali.

“L’istruttoria dovrà verificare se l’alleanza riduca la capacità di competere di produttori efficienti ma contrattualmente più deboli, con effetti negativi, nel medio periodo, sulla varietà e/o la qualità dei prodotti, sugli sforzi di innovazione e sugli investimenti”, precisa l’Agcm. “Ugualmente andrà verificato l’impatto, nei mercati a valle, di un eventuale coordinamento delle politiche di vendita o, quanto meno, di una forte riduzione degli incentivi a competere: ne potrebbe derivare che i prezzi di acquisto più bassi ottenuti dall’accordo di acquisto in comune non siano trasferiti ai consumatori”, conclude l’Antitrust precisando che l’istruttoria dovrà concludersi entro il 28 febbraio 2015.

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