La polizia ha caricato gli studenti nel piazzale dell’Aula Magna dell’Università Sapienza, dove si svolgeva un convegno sulla green economy a Roma. Sono rimasto colpito nel vedere le immagini degli scontri che mi hanno riportato agli anni Settanta, quando ero studente proprio all’università La Sapienza.

Non vivo più in Italia, ma in Brasile, dove la polizia militare non solo manganella, ma spara pallottole di gomma e lacrimogeni ad altezza uomo. Lo fa contro studenti, lavoratori, giornalisti e fotografi. Nessun agente dello “Choque” la celere brasiliana, si è tolto il casco, come hanno fatto invece alcuni agenti antisommossa italiani, i quali si sono tolti i propri elmetti durante alcune manifestazioni organizzate nei giorni dal movimento dei “forconi”.

Il 9 dicembre il gesto di solidarietà però l’hanno fatto i poliziotti tailandesi a Bangkok, ma prima di loro sono stati gli uomini antisommossa della polizia tedesca, i quali a maggio hanno addirittura sfilato in strada per protestare. Sarà tutto una coincidenza o c’è qualcosa che si muove all’interno delle polizie del mondo globalizzato? 

Foto di Giuseppe Bizzarri

 

Articolo Precedente

Pendolari a Paris: il viaggiatore errante, ma educato

next
Articolo Successivo

Donne, come liberarle senza violenza dalla segregazione

next