Durissimo scontro alla Camera tra il deputato del M5S Riccardo Nuti e il presidente del consiglio Enrico Letta, supportato dagli scroscianti applausi del Pd, di Sel, di Scelta Civica, di Ncd, di Per l’Italia e del Gruppo Misto. Miccia della polemica: il discorso del premier per la fiducia. Nuti non ci sta e accusa: “Presidente, lei si è incantato: ripete le stesse parole delle scorse volte. Non si capisce il motivo di venire nuovamente in Aula a ripetere le stesse cose e a prenderci nuovamente in giro“. Il parlamentare passa in rassegna tutte le falle del discorso di Letta, cominciando col precisare che Forza Italia non è un partito di opposizione: “Questa presa in giro, questo teatrino lo risparmi a chi non ha memoria o a chi è nato da pochi giorni. Forza Italia non è niente di diverso rispetto al Pd o a tutte le altre forze politiche, semplicemente ha degli altri interessi, perché sono i propri, ma non per questo è diversa dagli altri”. Nuti riprende il premier sul tema dei giornalisti e della Polizia, sulla legge del finanziamento ai partiti, sulla legge elettorale, sull’emergenza carceri, sulla spending review. E sottolinea: “Il nuovo responsabile del suo partito ha nominato responsabile welfare e scuola Davide Faraone: è un collega che è seduto fra i banchi di questo partito. Nel marzo del 2008 Faraone andava in casa di Agostino Pizzuto, detto “il basettone”, per un accordo di sostegno elettorale. Questo viene rilevato non da me, ma dalle intercettazioni ambientali che sono state fatte; a proposito, eliminiamole, così evitiamo queste informazioni“. Nuti spiega: “Pizzuto deteneva l’arsenale del clan di San Lorenzo Resuttana di Palermo ed è stato condannato ad otto anni per mafia ed estorsione e a dieci per detenzione di armi””. Queste parole hanno scatenato il dissenso veemente dei deputati Pd Rosato e Milella. Ma è Enrico Letta ad affondare la lama: “Voglio esprimere solidarietà al collega Faraone per le cose ingiuriose che sono state dette qui. Questa logica della delazione, dell’accusa sempre, è una logica inaccettabile, inaccettabile“. E aggiunge: “Dopo la gaffe di Grillo sui giornalisti, la giornalista de L’Unità Oppo, il giornalista de La Repubblica Francesco Merlo, pensavo che Grillo si fosse reso conto di aver fatto una gaffe. Immaginavo, quindi, che il discorso si chiudesse. Invece vedo, collega Nuti, che lei ha rilanciato addirittura e ha rilanciato, spiegando che o i giornalisti dicono e scrivono le cose che piacciono a voi, oppure vengono messi alla gogna“. Si sollevano le proteste dai banchi del M5S, mentre Pd, Sel e gli altri applaudono incondizionatamente e urlano “fascisti” all’indirizzo dei parlamentari pentastellati. Letta continua: “Cosa dovrei fare io che, ogni mattina, nella lettura dei giornali, leggo, ogni mattina, le cose più strampalate, incredibili, scorrette, ingiuste, dal mio punto di vista, rispetto a quello che accade? Se lei ritiene che un giornalista leda le regole delle nostre istituzioni, lei può rivolgersi alla magistratura”. E rincara: “Qui siamo tutti cittadini, parliamo tutti a nome dei cittadini e io credo che questo tema di dare agli altri dell’essere disonesti, è un tema in quest’Aula inaccettabile. Ad esempio, ho sentito prima delle cose anche sul tema del finanziamento pubblico dei partiti: ma voi volete che si risolva o volete continuare ad accusare gli altri e le istituzioni di non averlo risolto?”

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