Cosa poteva fare di meglio una blogger per denunciare il suo persecutore se non gridare la propria disperazione dalle pagine del proprio diario telematico? E infatti, appena si è presentata l’occasione grazie allo #stalkingstalkersday, l’evento organizzato via Facebook e Twitter per mettere allo scoperto gli stalker via cavo, Gaia Conventi si è “liberata”.

“Caro Daniel – è l’inizio della lettera che Gaia Conventi, scrittrice e blogger ferrarese, invia tramite il suo blog, “Giramenti” – da diverso tempo ti reputo il mio stalker e spero davvero che tale qualifica non ti offenda. Del resto, sia chiaro, non saprei come altro considerarti: non un ammiratore e nemmeno un semplice utente”.

La storia di presunto stalking (al momento non esistono denunce in merito) inizia a luglio del 2012, quando la blogger in un post fa notare l’attività di spammer di tale Daniel, fresco di pubblicazione di un libro autoprodotto. Una critica che non passa sottotraccia. Anzi. Da allora si susseguono gli insulti e le minacce più o meno velate sul blog Giramenti. L’uomo riesce anche a rintracciare il numero di telefono della ferrarese, che alla fine è costretta a cambiare utenza. Nel frattempo Daniel pubblica anche dei video su youtube nei quali lascia poco spazio alla fantasia quanto a rancore e propositi violenti nei confronti della vittima.

“Sono stata anche in questura – confida la Conventi -, ma vista la distanza che mi separa dallo stalker (l’uomo vive a Catania, ndr), hanno cercato di rassicurarmi dicendo che mai prenderebbe un treno per venire a cercarmi. Sarebbe insomma uno stalker a basso rischio d’azione”. Intanto però Daniel, sempre via web, le consiglia “di prendere confidenza con un’arma da fuoco”, la invita a suicidarsi e la informa della “facilità con cui si possono comperare dei proiettili”.

La denuncia via web ha fatto il giro dei social e della rete. Ora la Conventi vuole chiudere il capitolo aggiungendo, sempre via blog, un’ultima supplica: “Daniel, te lo chiedo con estrema cortesia: puoi lasciarmi in pace? Io non ho alcuna intenzione di venirti a cercare, di parlare del tuo libro, di raccontare di te. Per mesi non ho risposto alle tue minacce e non ho lasciato passare i tuoi commenti. Io non sono interessata a te, tu puoi campare come meglio credi. Ma non sul mio blog. In questo sono categorica: mi riprendo la mia vita. Subito”.

Intervistata da radio M20, la blogger spiega il motivo del suo gesto: “Se mi fossi sentita al sicuro non avrei smosso il web. Quello che ho fatto l’ho fatto perché se mi succede qualcosa voglio che si sappia il perché”. Ma precisa che non si sente un vittima, tutt’altro: “Ovviamente la tua libertà d’azione – scrive ancora riferendosi a Daniel – termina sul mio zerbino. Una vittima di stalking non lo direbbe mai ma io, ormai si è capito, non mi ritengo una vittima. Spero non me ne vorrai ma, mentre tu acquisti proiettili, io uso la tastiera. La mia arma è questa, vediamo se funziona meglio delle tue minacce”.

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