“Sono dei banditi“. Così il ministro degli Interni Barlomiej Sinkiewicz aveva bollato i tifosi laziali ieri alla tv pubblica. Oggi la replica di Emma Bonino: “Sono parole sconvenienti, in particolare per un ministro. La responsabilità è individuale, non si generalizza”. Intanto i ventidue tifosi laziali restano in carcere a Varsavia, dopo gli incidenti scoppiati poche ore prima della sfida di Europa League tra la squadra capitolina e il Legia. Il ministro degli Esteri Bonino, intervenuta questa mattina a un convegno alla Farnesina, ha riportato l’attenzione sulla loro situazione: “La stessa polizia polacca ha parlato di manifestanti inconsapevoli. La verità è che c’erano sicuramente dei violenti. Ma sono stati presi e trattenuti per tre giorni anche manifestanti inconsapevoli, con testimonianze che abbiamo di trattamenti inadeguati, come peraltro succede in molti Paesi e anche da noi”.

I supporter laziali sono in carcere da giovedì scorso. Il ministro polacco ha sottolineato che “una dozzina sono già stati processati” e ha voluto ribadire che “la legge è uguale per tutti, sia per i polacchi sia per gli stranieri. In qualsiasi posto si viene arrestati se si agisce in quel modo e così è successo a Varsavia”. Di diverso tenore erano state, invece, le dichiarazioni del primo ministro polacco Donald Tusk, al quale il premier italiano Enrico Letta aveva chiesto di accelerare le procedure durante il suo viaggio di ieri. “Farò tutto il possibile per accelerare le procedure, nel rispetto delle regole – aveva spiegato Tusk- e farò un appello al procuratore generale e al ministro della giustizia affinché seguano personalmente la vicenda al fine di evitare lungaggini”.

 

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