Immaginatevi la scena: un gruppo di coraggiosi agricoltori di Cerignola che si ritrovano per avere risposte sulle politiche agricole, sui malanni degli ulivi. E lui, Massimo D’Alema che gli spara un pippone sulla stampa italiana serva (ma stavolta ahimè non di lui), sulle coalizioni, sul sistema elettorale. Chissà, forse un poco si saranno scaldati ascoltando il passaggio sul Porcellum, prima di scoprire che non è buono manco per farci un salame.
Ma poi… poi rileggi la cronaca scritta oggi da Alessandro Ferrucci e scopri un’altra sorpresa: l’obiettivo numero uno del lider maximo sceso in Puglia non è stato Renzi, ma Civati. Perché, visto che nelle parole di D’Alema mai nulla è casuale?

Allora ti viene un dubbio: probabilmente Renzi viene già dato per vincitore. E l’unica incognita è che Civati possa rimontare, fino ad arrivare secondo.
Possibile?

Chissà. Certo, per il Pd questo sarebbe davvero un terremoto, molto più del brodino Renzi-Cuperlo.
E in fondo non è nemmeno impensabile: l’elettore Pd potrebbe alla fine vedere Renzi poco di sinistra e Cuperlo troppo “sinistro”. Insomma, chissà che la base del partito non si ricordi di essere di sinistra.
Allora ecco Civati, unico candidato di sinistra. Anche se qualcuno un giorno dovrà pur dire a Pippo la dura verità: non sei del Pd. Ma in fondo anche tanti elettori del Pd non sono più del Pd. A loro insaputa.

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