Sciopero delle firme a oltranza contro il licenziamento di dieci giornalisti del quotidiano La Padania, organo ufficiale della Lega Nord diretto da Aurora Lussana. La protesta è iniziata lunedì 3 dicembre con l’assemblea di redazione che chiede il ritiro immediato della procedura di mobilità e l’avvio di una trattativa che mantenga tutti i posti di lavoro. Inizialmente erano sei i giorni di astensione dal lavoro, ma “la totale indifferenza – si legge nel comunicato dell’assemblea – dimostrata dall’azienda” ha spinto a continuare l’agitazione a oltranza.

La notizia dell’avvio della procedura di mobilità è stata comunicata lo scorso 29 novembre alla redazione dall’amministratore delegato dell’Editoriale Nord, Ludovico Maria Gilberti. L’assemblea dei giornalisti si è subito resa disponibile “a individuare tutte le forme di contenimento dei costi necessarie alla sopravvivenza della testata”. Un appello è stato lanciato anche ai vertici del Carroccio, al segretario e presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni in primis, e ai due candidati per la corsa alle primarie: Umberto Bossi e Matteo Salvini “affinché facciano sentire la loro voce per la salvaguardia di uno strumento fondamentale per la comunicazione del movimento”.

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