Da grande promessa nel cielo di Natale, la cometa Ison è diventata una sorvegliata speciale dal destino decisamente incerto. A brillare senza problemi è arrivata in questi giorni una seconda cometa, Lovejoy, visibile con un piccolo telescopio e perfino con un binocolo. Purtroppo, però, si affaccia soltanto nella seconda parte della notte, poche ore prima dell’alba.

Se il biglietto da visita di Ison prometteva inizialmente uno spettacolo straordinario, tanto da lasciare immaginare una cometa così grande e luminosa da fare concorrenza alla Luna, adesso tutto si è molto ridimensionato. Non è servito nemmeno il “risveglio” che Ison ha avuto nella prima metà di novembre, con bellissime immagini che mostravano la cometa in ottima forma e decisamente brillante. “Negli ultimi giorni la cometa Ison era molto bella, ma nell’avvicinamento al Sole si cominciava a vedere una riduzione nello splendore”, osserva l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.

A confermare questa tendenza negativa sono arrivati i dati dell’Istituto di Tecnologia della California (Caltech), che indicano come le emissioni del nucleo di Ison si siano notevolmente ridotte già lungo la marcia di avvicinamento al Sole, al punto da far temere la disintegrazione della cometa. Il passaggio ravvicinato al Sole è atteso il 28 novembre e bisognerà aspettare il 29 per conoscere finalmente il destino di Ison. Nel frattempo la cometa è diventata una ‘sorvegliata speciale’: “C’è una notevole attesa di ulteriori dati – rileva Masi – e soltanto la sua evoluzione nelle prossime 24 ore potrà dirci qualcosa di più”. A sorvegliare Ison ci saranno gli strumenti delle sonde della Nasa Stereo A, Stereo B e Soho: potrebbero inviare a Terra le immagini della disgregazione della cometa, ma forse anche quelle del suo passaggio indenne.

Intanto a dominare la scena è la cometa Lovejoy, inizialmente relegata in secondo piano dalle grandi attese su Ison. “E’ lanciata al massimo, al punto che potrebbe rubare la scena alla Isom”, prosegue Masi. “Si può osservare abbastanza bene fin da adesso, anche con un piccolo telescopio e perfino con un binocolo”. Per tutto dicembre, Natale compreso, sarà visibile nell’ultima parte della notte, a partire dalle 4,30 del mattino. Passerà vicino al Sole il prossimo 22 dicembre e sarà visibile anche nel periodo natalizio, sempre alla fine della notte, guardando verso Est, ancora con l’aiuto di un binocolo o di un telescopio.

Articolo Precedente

Robotica militare, il premio Nobel Williams: “Farà proliferare le guerre”

next
Articolo Successivo

Grecia, virus Hiv autoiniettato? Dati Oms ridimensionati ma il problema resta

next