Tutti penseranno alla Deca-dance per antonomasia, fissata per il 27 in Parlamento: ma quello è un atto dovuto, solo una politica e un’informazione boccheggianti possono ancora occuparsi di una non-notizia così. Parlo di due altre deca-danze italiane – decadenze in forma di danza – in cui sono stato coinvolto mio al ritorno dal Perù. Sono stato una settimana a Lima, invitato da un’università, ma a spese di un editore, uno studio di avvocati e altri sponsor privati: forse, dopo le liberalizzazioni di Fujimori – oggi non solo decaduto, ma proprio in galera – l’università non poteva permettersi un invito così. Il Perù è un paese bellissimo, ma Lima è una città di undici milioni di abitanti inquinata giorno e notte dall’esercito di utilitarie e pulmini privati che sostituiscono i trasporti pubblici privatizzati dal galeotto.

Così, la prima deca-dance in cui sono stato coinvolto non potevano che essere i trasporti pubblici al collasso: vedi le Cinque giornate di Genova, la mia città, provvisoriamente chiuse facendole pagare agli autisti – che hanno perso quasi un sesto dello stipendio di novembre, più le multe – e naturalmente agli utenti. Questi ultimi, in particolare, ci hanno guadagnato solo la promessa di non privatizzare l’Azienda Municipalizzata Trasporti: come se il probabile subappalto delle linee collinari, meno remunerative, non fosse già una privatizzazione. Genova, primo passo verso il modello peruviano? Haruki Murakami risponderebbe: dance, dance, dance.

Per ragioni simili, la seconda deca-dance che mi ha coinvolto al ritorno è stato un altro servizio pubblico al collasso: l’università. Si è conclusa la procedura per trasferimento alla cattedra di Filosofia del diritto a Roma1, la Sapienza per gli amici, governata con mano sicura dall’ineffabile rettore Luigi Frati. Amici mi avevano invitato a fare domanda, non foss’altro per dare visibilità e trasparenza alla cosa, così ho potuto assistere, più che partecipare, al minuetto inventato dall’Ateneo per favorire il candidato locale. Lo dico solo per i miei fans grillini, che mi sospettano sempre di chissà quali aderenze accademico-politiche: andatevi a vedere i risultati, sono on line sul sito di Roma1. Sempre Murakami: dance, dance, dance.

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