L’esito delle primarie Pd si gioca ancora a Bologna. Settimana di fuoco quella dall’1 all’8 dicembre per il terzetto, quasi duetto, rimasto in gara per ottenere la leadership tra i democratici: Pippo Civati sarà all’Estragon Club di Bologna l’1 dicembre alle 16; Matteo Renzi il 4 all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bo); Gianni Cuperlo chiuderà il suo tour nazionale il 7 molto probabilmente in Piazza Maggiore.

E’ una guerra simbolica di numeri e nostalgia per i tre competitor democratici. Pippo Civati occuperà l’intera domenica 1 dicembre all’interno della mini arena indoor targata Arci in cui si svolgono importanti concerti cittadini. Un happening da pomeriggio fino a tarda notte dove, assicurano i collaboratori del deputato lombardo, arriveranno anche big del partito per sostenere la sua candidatura. A Bologna Civati raccoglie i consensi dell’area prodiana che si riconosce nell’onorevole Sandra Zampa e nel neodeputato proveniente dall’ahrcipelago Lgbt/Cassero, Sergio Logiudice. Possibile che se convinto a ritornare sui suoi passi, Civati riesca perfino a portare Romano Prodi all’Estragon, tra un live dei Marta sui Tubi e una crescentina fritta. Il 17 novembre il terzo incomodo del Pd aveva raccolto il 9,19% a livello nazionale, e a Bologna aveva registrato uno dei migliori risultati con il 12%.

Va ancora oltre, forzando la mano in termini di quantità, il sindaco di Firenze che il 4 dicembre dalle 20.30 ha prenotato l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno dove solitamente la domenica s’incontrano 5-6 mila sostenitori della Virtus basket e, durante l’anno, fanno tappa per un live nomi del calibro di Paul McCartney o i Muse. Dal comitato renziano bolognese spiegano che si punta ad almeno 7mila partecipanti, non escludendo la possibilità, sistemando bene tribune e tribunette mobili, di arrivare ad una capienza che sfiora i 10mila. Renzi, forte dell’appoggio del sindaco Merola e del segretario regionale Bonaccini ora coordinatore della sua campagna elettorale, cerca di monetizzare la sfida nel fortino rosso che sette giorni fa lo ha visto in rimonta su Cuperlo: 37,2% contro 50,4%.

E per lo stesso motivo, Gianni Cuperlo punterà il tutto per tutto la sera del 7 dicembre chiudendo l’intera corsa alle primarie proprio a Bologna, città che lo ha visto studente universitario di Lettere e Filosofia nei primi anni ottanta, in quello che è lo storico scenario delle vittorie del centrosinistra: Piazza Maggiore. L’ufficialità non c’è ancora, perché tra T-Days e altri eventi già programmati nel centro città la logistica per riunire i simpatizzanti potrebbe risultare complessa e macchinosa. Pronta sarà comunque una piazza capiente del centro, magari più accessibile, ma pur sempre con la volontà di raccogliere parecchie migliaia di persone per rinverdire i fasti della tradizione e delle radici del vecchio Pci.

Sembra oramai preistoria quello che accadeva solo un anno fa, quando per le intere primarie del centrosinistra, quelle che elessero poi Bersani leader dello schieramento che impattò contro Pdl e 5 Stelle a febbraio 2013, il sindaco di Firenze passò di corsa a Bologna nella colma sala del Baraccano che però conteneva poco più di 400 persone, e il leader piacentino riempì metà del PalaDozza con quasi 4000 simpatizzanti. Profetiche le parole del rimpianto scrittore bolognese Luigi Bernardi: “Bologna laboratorio politico? Solo un modo con cui la Dc prese voti al Pci. E ha funzionato”.