Nuovo crollo negli scavi archeologici dei siti vesuviani. Nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22 novembre a cedere è stato il tetto della preziosa domus dell’Atrio Corinzio di Ercolano. Questa volta però la colpa non sembra essere dell‘incuria, ma del maltempo che in questi giorni si è abbattutto sulla zona. A causarlo sarebbero state le forti raffiche di vento dei giorni scorsi che hanno fatto crollare le travi in legno che dal muro esterno del peristilio poggiavano sulle quattro colonne dell’antica dimora, nonostante la copertura fosse appena stata restaurata.

Ad accorgersene è stato un custode venerdì mattina alle 7 e 30. Fortunatamente, come accadde già a Pompei, il fatto è avvenuto di notte, a scavi chiusi, evitando che le grosse travi cadessero sui turisti in visita.  L’antica Ercolano è sotto la stessa Soprintendenza di Pompei, distante appena sedici chilometri, ma a differenza di quest’ultima – dove si è registrato il crollo di un muro appena venti giorni fa – la conservazione e gli interventi di restauro sono un vanto del patrimonio culturale vesuviano. Il sito è oggetto di studio come best practice nella gestione delle aree archeologiche.

Articolo Precedente

Latina, la mangiatoia del cuore nero tra criminalità organizzata e potentati politici

next
Articolo Successivo

Camorra, denunciò i clan. La famiglia lo lascia solo, lo Stato non lo risarcisce

next