Sabato 16 novembre, tardo pomeriggio, Queens, New York. Fuori dal capannone abbandonato trasformato in un museo a cielo aperto di street art, alcune centinaia di persone manifestano per salvare 5Pointz. Raccolgono firme per cercare di fermare le ruspe, pronte a buttare giù quelle mura ricoperte di graffiti. Sul palco improvvisato si alternano ragazzi e ragazze che a 5Pointz sono cresciuti. Spiegano che cosa ha significato per loro quel posto. Una scuola: di arte e di vita. Una comunità fatta di regole e lezioni. Perché lì non sono ammessi scarabocchi e prepotenze: si dipinge solo con il permesso, nei sabati e nelle domeniche, da mezzogiorno alle sette. Ma ora non più. Tre giorni fa il New York Times ha documentato con alcune foto la nuova facciata di 5Pointz. Sbianchettata. Tutto via con due pennellate di disprezzo  di Paola Zanca

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