Nuovo giorno di sciopero dei trasporti a Genova contro l’ipotesi di privatizzazione del trasporto pubblico, respinta da una parte dei lavoratori di Amt (Azienda mobilità e trasporti) e di quelli delle altre partecipate: Aster (manutenzioni) e Amiu (raccolta rifiuti). E’ stata un’altra giornata nera per il traffico del capoluogo, paralizzato da martedì. E lo sciopero proseguirà anche domani, dopo il fallimento della trattativa tra sindacati e sindaco sulle prospettive dell’azienda pubblica. “Non ci sono state nemmeno le basi per iniziare a ragionare con il sindaco”, commenta un sindacalista all’uscita dell’incontro.

Intanto oggi, il terzo giorno di sciopero, che ha portato per le strade del capoluogo il corteo di due gruppi di lavoratori che è partito stamani dalla centrale via XX settembre, aperto da due striscioni: “Tutti a Tursi” e “Ora e sempre resistenza”. Dopo aver attraversato le principali vie del centro, circa 1.500 persone – poco prima delle 13 – sono giunte sotto Palazzo Tursi, sede dell’amministrazione comunale genovese, dove si tiene il consiglio comunale, interrotto due giorni fa a causa delle proteste.  All’ordine del giorno c’è la delibera sulle partecipate. In un primo momento era stato deciso di far partecipare 80 cittadini, numero massimo di persone che l’aula può ospitare. Ma a pochi minuti dall’inizio è arrivata la retromarcia: consiglio a porte chiuse.  Lo conferma arriva dal presidente dell’assemblea cittadina, Giorgio Guerello, al termine di una riunione dei capigruppo. “La decisione – ha spiegato Guerello – fa seguito alle dichiarazioni rese oggi dal prefetto di Genova” che ha indicato la necessità dello svolgimento regolare dei lavori dell’assemblea. Per impedire l’accesso, i portoni dell’edificio sono stati chiusi. I manifestanti si sono quindi radunati all’esterno intonando cori e rivolgendo insulti alla giunta Doria. All’interno dell’edificio poliziotti in tenuta antisommossa vigilano sulla sicurezza. In solidarietà con i lavoratori, anche un gruppo di tassisti del capoluogo ha deciso di scioperare. I taxi sono rimasti fermi nel centro della città, in particolare in piazza De Ferrari e in piazza Corvetto. 

Nel pomeriggio i sindacalisti di Amt e il sindaco Marco Doria hanno intavolato una trattativa sul futuro dell’azienda che è fallita. I sindacati hanno abbandonato l’incontro e si sono riuniti in assemblea. “Ci hanno chiesto nuovi sacrifici per i lavoratori, – commenta un sindacalista – ma i lavoratori, i loro soldi per l’azienda li hanno già dati, è il Comune che deve rispettare gli impegni”.

Mentre alcuni momenti di tensione sono scoppiati questa mattina quando un bus “solidale”, promosso dalle associazioni dei consumatori, è stato fermato verso le 8 da alcuni manifestanti nei pressi della rimessa Amt delle Gavette, in val Bisagno (popoloso quartiere genovese). Il blocco ha scaturito un acceso diverbio con i manifestanti che chiedevano all’autista di interrompere il servizio “alternativo”, organizzato in questi giorni di sciopero. Quando il pullman è arrivato alla stazione di Brignole, la Digos ha fatto una relazione sull’accaduto. “Visto che non poteva essere garantita la sicurezza del mezzo – ha spiegato Furio Truzzi di Assoutenti – e per l’alta tensione che c’è in città abbiamo deciso di interrompere il servizio. Peccato perché non era una provocazione ma un gesto solidale con i cittadini”. I lavoratori hanno fatto un minuto di silenzio in occasione del lutto nazionale per la tragedia legata all’alluvione in Sardegna.

Intervistato dal Tgr della Liguria, il sindacalista Andrea Gatto (Faisa-Cisal) ha ribadito: “Se il sindaco Doria e il presidente della Regione Burlando non si siedono al tavolo delle trattative con delle proposte concrete, si va avanti ad oltranza con lo sciopero”. Il sindaco, in un’intervista al Corriere della Sera, afferma: “L’odio della gente mi fa male”. Parlando della privatizzazione dell’azienda municipale dei trasporti, il primo cittadino dice di non avere un approccio ideologico “di demonizzazione del privato”. “Siamo reduci da anni dove tutto il pubblico sembrava inefficiente, da ridurre ai minimi termini. Adesso c’è una inversione di tendenza. Cerco di superare questa contrapposizione astratta. Decido un caso alla volta”. 

I disagi creati dal blocco dei trasporti, non sembrano però aver minato la solidarietà che i genovesi hanno dimostrato per la protesta degli autisti e degli altri dipendenti.  A dimostrarlo i numerosi attestati di vicinanza espressi per strada e su web, dove le pagine che appoggiano la mobilitazione hanno raccolto migliaia di sostenitori in poche ore.

Intanto il prefetto di Genova Giovanni Balsamo, a cui i sindacati hanno chiesto di aprire un tavolo di confronto, annuncia di aver inviato “le prime notifiche ai lavoratori, applicheremo tutte le sanzioni previste per l’interruzione del pubblico servizio”. “Bisogna essere consapevoli che questi comportamenti hanno delle conseguenze”. Le sanzioni variano da 500 a mille euro. Il prefetto ha poi aggiunto: “Stiamo verificando se ci sono sottospecie di reato riguardo a eventi come l’interruzione del Consiglio comunale e l’interruzione della circolazione stradale”.

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