Doveva essere pronto entro fine settembre. Ma poi non se ne è saputo più nulla. E ora Roberto Maroni fa sapere che l’inno scritto da Giulio Rapetti, in arte Mogol, per la regione Lombardia non gli è piaciuto. “Me lo ha mandato, ma lo voglio più inno”, ha detto Maroni chiacchierando con i giornalisti. “Gliel’ho rimandato con alcuni suggerimenti”, confidando che Mogol capirà.

Insomma, il paroliere dei grandi successi di Lucio Battisti bocciato dal governatore leghista. Che, del resto, una certa competenza la vanta: “Anche io sono un musicista”, ha detto in riferimento al suo ruolo di tastierista nel gruppo ‘Distretto 51′. E la notizia del no all’inno di Mogol arriva proprio nel giorno in cui il consiglio regionale ha approvato l’istitutzione della festa della Lombardia il 29 maggio. In una nota successiva Isabella Votino, portavoce di Maroni, ha ridimensionato: “Parlare di bocciatura del testo è una forzatura”.

IL DISOBBEDIENTE

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