Cita Italo Calvino e si fa forte di uno degli esperimenti di ‘esternalizzazione’ della scuola materna più riusciti in Italia: è l’assessore all’Istruzione del comune di Modena, Adriana Querzé, appena autocandidatasi alla poltrona di sindaco sotto la Ghirlandina per il Pd. Dopo l’annuncio dato con un comunicato e l’oramai consolidata presenza in corsa dell’altro assessore modenese, Francesca Maletti, salgono a due le candidature ufficiali tra i democratici modenesi per le elezioni amministrative che si terranno nella primavera 2014. Alle due signore sfidanti, si aggiunge ancora il “disponibile” Stefano Bonaccini, ora coordinatore nazionale della campagna di Renzi, che non vuole commentare l’annuncio della Querzé e dice di rimanere “a disposizione del partito”, come ribadito un mese fa durante l’assemblea del Pd locale.

Querzé è nata a Castelfranco Emilia 54 anni fa, è laureata in Pedagogia all’Università degli studi di Bologna, è sposata e ha una figlia. Dal 1973 al 1985 è stata insegnante di scuola elementare, contribuendo all’avvio del tempo pieno e partecipando a numerosi progetti ministeriali, mentre dal 1986 al 2004 ha assunto l’incarico di dirigente scolastico e ha pubblicato vari libri di testo sulla formazione dei docenti. Dal 2004 al 2009 è stata assessore del comune di Modena a Istruzione, Politiche per l’infanzia, Autonomia scolastica e Rapporti con l’università, incarico riconfermato nell’attuale e più volte rimpastata giunta Pighi.

“Nelle ultime settimane ho ricevuto forti sollecitazioni e richieste espresse da gruppi e singoli cittadini, perché proponga la mia candidatura a sindaco della città – ha spiegato Querzé nel comunicato -. Queste richieste, e il modo con cui sono state presentate, costituiscono una novità per Modena. Sono l’esito di un impegno politico diffuso che chiede cambiamento nei metodi di lavoro e nei contenuti da porre all’attenzione di chi, in futuro, amministrerà Modena”.

“Ho riflettuto molto sulla situazione della città, valutato le mie perplessità, scavato nei miei desideri, incontrato tante persone – ha continuato -. Alla fine ho deciso di raccogliere quella che considero una grande sfida: costruire un progetto di inclusione di esperienze e storie diverse che sappia valorizzare, insieme al protagonismo dei cittadini, istanze provenienti dalle forze politiche che si muovono nell’ambito del centrosinistra, l’area in cui naturalmente mi colloco”.

Querzé dopo aver appoggiato Bersani è orientata verso Cuperlo e anela a una maggioranza allargata a Sel. La discesa in campo della Maletti si richiamava invece a una sorta di trasversalismo politico che raccoglie il plauso anche di rappresentanti di Udc, Pdl e liste civiche di ex 5 Stelle, mentre quella di Bonaccini ha il significato della presenza di un candidato ‘forte’ renziano.

“Un grande in bocca al lupo a lei e agli altri che si candideranno a sindaco di Modena – ha dichiarato l’avversaria Maletti -. Il confronto sulle idee di città e i programmi è sempre positivo”. Un confronto che in casa Pd potrebbe sfociare nelle primarie che oramai a Modena sembrano imminenti. La data più probabile è attorno a metà febbraio 2014.

Rimane inoltre in sospeso la posizione di Sel Modena che, dopo aver ribadito più volte la necessità di correre da soli, da circa un mese ha aperto un “confronto politico preliminare sui contenuti con il Pd”, dal quale dovrà scaturire la decisione “sull’opportunità o meno di dare vita a un’alleanza innovativa per trasformare Modena” e per la cui leadership saranno indispensabili “primarie di coalizione”. I mesi che restano, infine, saranno un bel grattacapo per il sindaco Pighi che con il rimpasto in giunta di qualche mese fa sembrava aver sopito gli istinti di rivolta delle correnti Pd locali, ma che ora si ritrova con un focolaio di scontro che potrebbe accendersi in vista delle primarie tra le due ‘assessore’, mai state molto vicine nemmeno nel lavoro collegiale di giunta.

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