Due sparatorie nel giro di poche ore a Parigi. La prima, nella redazione del quotidiano Libération, la seconda davanti alla sede della banca Societé Generale. Il presunto attentatore, di cui non si conosce l’identità, ha ferito un fotografo nella sede del giornale. Secondo le forze dell’ordine, è fuggito nella zona degli Champs Elysees, armato di un fucile e forse di bombe a mano. La polizia ha attivato le misure di sicurezza e ha diffuso le immagini che ritraggono il responsabile delle sparatorie. L’assalitore, durante la fuga, ha preso in ostaggio un uomo e si è fatto portare in auto sugli Champs-Elysees. L’attentatore, secondo BFM-TV, che cita fonti dell’inchiesta, avrebbe detto all’automobilista di essere uscito di prigione e di avere ordigni esplosivi nella borsa. 


L’uomo è entrato nella hall della sede del giornale intorno alle 10.15, armato di un fucile a pompa. Ha aperto il fuoco ferendo un fotografo 27enne al petto e al braccio ed è poi fuggito. Fonti di polizia riferiscono che la persona colpita è in condizioni piuttosto gravi e che i medici dell’ospedale in cui è stato trasportato lo hanno dichiarato in prognosi riservata. Dopo sei ore di intervento, il giovane è uscito dalla sala operatoria: ha riportato lesioni multiple e resterà in rianimazione per alcuni giorni. “Davanti alla paura non cediamo”, ha spiegato il responsabile del servizio internazionale di Libération, Marc Semo. “Domani saremo normalmente in edicola”. Il sito del giornale ha subito in giornata anche un attacco informatico. “Siamo testimoni inorriditi di un dramma”, ha dichiarato Nicolas Demorand, direttore del quotidiano, secondo cui “se i giornali e i media devono diventare dei bunker, significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto nella nostra società”.

Due ore dopo l’incursione al giornale, ci sono stati degli spari anche davanti alla sede della banca Societé Generale alla Defense, il quartiere degli affari di Parigi: secondo un identikit della polizia, si tratta dello stesso attentatore. In questo caso, tuttavia, non c’è stato nessun ferito.  Un uomo ha riferito alle forze dell’ordine di essere stato preso in ostaggio dall’attentatore alla Defense, che lo ha costretto a portarlo in auto all’altezza dell’avenue George V, sugli Champs-Elysees. Dopodiché, di lui si sono perse le tracce. Venerdì scorso un uomo armato aveva fatto irruzione anche nella hall degli studi della televisione Bfmtv, sempre a Parigi, minacciando alcuni giornalisti. A quanto riferiscono i media francesi, le cartucce sparate nella sede di Libération sono le stesse usate proprio in quell’occasione. Il ministro dell’Interno Manuel Valls si è rifiutato di mettere in relazione i due incidenti, ma ha promesso un’indagine esauriente.

La polizia ha subito avviato le ricerche nell’area degli Champs Elysees, mobilitando decine di mezzi e un elicottero. Secondo i siti francesi, c’è la possibilità che l’uomo sia fuggito in una stazione della metropolitana. Alcuni testimoni hanno avvistato l’uomo nella zona dei Campi Elisi con una borsa piena di bombe a mano, oltre al fucile a pompa. Secondo le fotografie nelle mani della polizia, l’attentatore, in fuga a piedi, ha circa 40-45 anni, indossa un parka color kaki e un cappellino. Il procuratore François Molins ha spiegato che l’attentatore non è ancora stato identificato e ha chiesto “l’aiuto di tutti i cittadini”: le immagini dell’uomo sono state difuse dai principali media francesi. “La pista privilegiata è quella di un unico responsabile”, ha poi precisato l’investigatore. Il presidente francese François Hollande ha ordinato alle autorità di “mobilitare tutti i mezzi per chiarire le circostanze di questi atti e arrestarne l’autore o gli autori”. E ha condannato l’episodio parlando di attacco alla libertà di informazione.

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