Si apra un’inchiesta internazionale sulla morte di Yasser Arafat. A chiederlo è il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, in un’intervista esclusiva all’Afp. L’indagine, nell’idea del leader di Al Fatah, deve seguire il “modello di quella chiesta dalla Francia per Rafiq Hariri“, il primo ministro libanese ucciso in un attentato a Beirut nel 2005. Obiettivo dell’inchiesta, secondo Abu Mazen, deve essere quello di scoprire “chi ha ucciso Arafat”.

La richiesta era già stata avanzata da Wassel Abu Yussef, anch’egli esponente dell’Anp. Le massime autorità palestinesi sono in fibrillazione da quando è stato pubblicato il rapporto di una squadra di medici di Losanna che parlava di tracce di polonio rinvenute sul corpo di Yasser Arafat. Gli studi erano stati commissionati dalla vedova del leader palestinese. Gli esperti svizzeri avevano riscontrato “quantità significative” della sostanza letale, precisando che una terza persona doveva averla somministrata al capo dell’Olp: gli studi dell’équipe di Losanna avevano ritenuto ragionevole la tesi dell’avvelenamento.

I palestinesi avevano subito puntato il dito contro Tel Aviv. “Noi sosteniamo che Israele è l’unico e il solo che deve essere sospettato della morte di Arafat”, aveva affermato Tawfiq al-Tirawi, capo dell’intelligence palestinese. “Dico, con tutti i dettagli disponibili sulla morte di Yasser Arafat, che è stato ucciso, e che Israele lo ha ucciso”. Ma gli interessati avevano negato con fermezza ogni responsabilità. “Permettetemi di dirlo nel modo più semplice possibile: Israele non ha ucciso Arafat”, era stata la risposta del portavoce del ministero degli Esteri di Tel Aviv, Yigal Palmor.

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